Calciomercato.com

  • NurPhoto via Getty Images
    La Juve stavolta fa peggio di Allegri, sbaglia tanto ma pareggia a Bologna

    La Juve stavolta fa peggio di Allegri, sbaglia tanto ma pareggia a Bologna

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    La Juventus non vince nemmeno a Bologna, ma stavolta le responsabilità della squadra vanno oltre le colpe di Allegri. Se sbagli un rigore nel modo in cui l’ha fatto Milik, l’allenatore non c’entra. O forse sì, non avrebbe dovuto farglielo tirare. Se non calci in porta come ha fatto Locatelli, che ha dato il pallone a un compagno piazzato peggio di lui (Cuadrado), non c’entra l’allenatore ma quello che hai dentro, in testa o nel cuore. E si chiama paura. E il giovane Soulé, che a una manciata di minuti dalla fine non centra la porta sostanzialmente vuota?

    Poi certo c’è anche Skorupski che para su Fagioli, di mano e di piede, al confine con l’impresa se non addirittura oltre, ma i portieri vanno in campo per quello e anche Szczesny è bravissimo su Barrow in chiusura di primo tempo, perché sennò la frittata era già bella che servita, e poi di nuovo nel finale, su Zirkzee e su Cambiaso, visto che anche il Bologna ha provato a vincere fino all’ultimo respiro.

    Troppa mediocrità diffusa, giocatori sopravvalutati come Locatelli o fuori condizione come Chiesa e lo stesso Milik, che realizza il pareggio. Altri stanchi come Danilo e Kostic o direttamente a fine corsa come Alex Sandro e Cuadrado. Di Maria è a Torino, il Fideo ormai pensa alla Coppa America dell’estate ‘24, tutto il resto per lui è noia, Siviglia sarà l'unica eccezione. Servirebbe uno spartito per suonare calcio, ma in questi mesi Allegri ha solo aspettato che la Juventus virtuale, diventasse reale e invece le figurine d’estate, tali sono rimaste, anche ora che è primavera avanzata.

    Il pareggio di Bologna dopo le sconfitte con Lazio, Sassuolo e Napoli, più l’Inter in Coppa Italia: la Juventus ha restituito sul campo i punti tolti e ripresi a tavolino. È sempre terza, ma è triste. Gioca meglio il primo tempo del secondo. Meriterebbe il pareggio all’intervallo, lo trova nella ripresa, con un sussulto d’orgoglio cui però non riesce a sovrapporre un secondo gol, nonostante l’ingresso in campo anche di Vlahovic, pochi minuti, ma zero occasioni, come quasi sempre.

    Bologna in vantaggio con un rigore fischiato a 230 km dallo stadio Dall’Ara. Sozza non vede in campo il calcio netto di Danilo a Orsolini, ma poi non può vederlo nemmeno al Var, poiché il monitor non funziona e così la decisione è di Mazzoleni, a Lissone. Sospetti, e molti, per la spinta che in avvio di azione, Orsolini rifila ad Alex Sandro. Quella, Mazzoleni non la vede o la giudica lecita. Rigore anche per Milik, cui Lucumi pesta il piede e toglie la scarpa esattamente sulla linea dell’area, che è area cioè rigore. Sozza non vede nemmeno questa volta, ma dicono sia bravo, e Mazzoleni lo aiuta di nuovo. Milik calcia e sbaglia con un saltello che resterà nelle memorie e farà riferimento.

    Pareggio dopo un quarto d’ora di ripresa, appena dopo che Allegri ha tolto Fagioli e Kostic. Ed è proprio un guizzo di Iling-Junior a favorire il successivo sinistro di Milik, preciso e vincente, oltre il tuffo di Skorupski. Quando pensi che la Juventus stia per sopraffare un avversario colpito e sorpreso è invece Thiago Motta che rilancia la sfida, innesca il veloce Zirkzee e prova a prendersi l’intera partita. Ci va solo vicino, bravo Szczesny, ma dopo avere battuto l’Inter e fermato il Milan non perde nemmeno con la Juventus. È ottavo, sull’uscio d’Europa, dove gli asterischi potrebbero ancora fare la differenza.
    @GianniVisnadi
     

    Altre Notizie