Calciomercato.com

  • Redazione Calciomercato
    La Juve si tranquillizza con il derby in salsa serba. L'animale Vlahovic doma un Toro senza rabbia

    La Juve si tranquillizza con il derby in salsa serba. L'animale Vlahovic doma un Toro senza rabbia

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Il derby torinese si è trasformato in una questione tutta serba. Grande partita di Milinkovic-Savic e gol decisivo di Dusan Vlahovic. La trasferta a Torino di Dragan Stojkovic, ct della Serbia, non poteva andare meglio. Ha visto con piacere tutto quello che voleva vedere, compresi alcuni pregevoli cross di Kostic. Ma il derby va bene soprattutto a Massimiliano Allegri che con questi 3 punti trascorrerà una settimana un po’ più tranquilla. Sul piano del gioco non è stata una sfida memorabile, sia chiaro. La Juve l’ha vinta perché in cima al suo attacco ha un animale come Dusan Vlahovic, in questo momento anche capocannoniere del campionato con Arnautovic e Immobile a quota 6. Aveva sbagliato un gol nel primo tempo, si è rifatto nel secondo con la zampata del bomber vero. Non sappiamo se la Juve sarà capace di trarre da questa vittoria la forza per ripartire (come accadde un po' di stagioni fa, con la rete nel finale di Cuadrado), ma qualche miglioramento, almeno sul piano dell’orgoglio, si è visto nel secondo tempo. Al Toro invece è mancata la sua principale caratteristica storica, la rabbia. Ci voleva un’altra consistenza per una partita che per i suoi tifosi vale una stagione.

    MEZZ’ORA DI NIENTE, O QUASI. Fino alla mezz’ora, quando la Juve cercava di attaccare, faticava come se dovesse scalare le Tre Cime di Lavaredo. Lenta, imprecisa, impacciata, insomma, la solita Juve di questa stagione. Poi, in una manciata di secondi, quella salita si è trasformata in una ripida discesa in fondo alla quale solo Milinkovic, davanti al suo ct, ha sfoderato una parata miracolosa e altre due di notevole portata. In un derby già pieno di errori, quello di Rodriguez poteva essere fatale: palla regalata a Cuadrado sulla trequarti, dal colombiano a Kean, da Kean (con tunnel su Schuurs) a Vlahovic, sterzata in piena area su Djidji e palla sul sinistro, il piede giusto, conclusione da due passi solo davanti a Milinkovic che ha allargato il braccio sinistro, stile portiere di hockey, e ha respinto. Così come subito dopo ha respinto il tiro secco dal limite di Locatelli e parato in due tempi quello finale di Rabiot.

    UN TEMPO ALL’ACQUA DI ROSE. Il primo tempo della Juve era tutto lì. Fino a quel momento non era riuscita a concludere una sola volta e quel poco, pochissimo di derby che si era visto era stato solo per merito del Torino. Intendiamoci, niente di eccitante, solo qualche tiro e qualche bella accelerazione di Radonjic (anche lui serbo e anche lui sotto osservazione) sulla sinistra di fronte a Danilo che ne soffriva il primo spunto, per recuperarlo talvolta sul secondo. Il resto era una serie infinita di passaggi sbagliati, nonostante il ritmo blando suggerisse errori meno evidenti. Anche nel caso di Vlahovic, nell’unica occasione dei primi 45', dopo aver applaudito la paratona di Milinkovic si può parlare di gol sbagliato.

    JUVE BASSA. Poca corsa, velocità di manovra ridotta da tutt’e due le parti, Toro e Juve cercavano soprattutto di non farsi male. Cuadrado sbagliava di continuo, Miranchuk dall’altra parte non si vedeva mai, faceva un po’ di gioco Lukic, ma intorno non aveva riferimenti. La Juve aspettava il tranquillo Toro nella propria metà campo, nessun accenno di pressing, né di aggressività. Insomma, un derby triste, senza rabbia, un derby con i nervi distesi.

    IL GUIZZO DI VLAHOVIC. La sfida Torino ha preso colore nella ripresa, grazie anche alle distanze dei reparti che si erano allungate. La Juve è giunta presto alla conclusione pericolosa dalla distanza di nuovo con Locatelli con deviazione ancora di Milinkovic. Si è fatto male Bremer, uscito fra i fischi dei suoi vecchi tifosi, ed è entrato Bonucci. Ora sia la Juve che il Toro riuscivano ad arrivare alla conclusione con una certa facilità. Due occasioni per i granata e poi la seconda vera palla-gol dei bianconeri con un assist di Kostic mandato in fumo da Kean. Primi cambi sui due fronti: Pellegri per Radonjiic (mah) e Milik per Kean. E’ arrivata anche la palla-gol del Toro, sfumata da un agghiacciante sinistro di Miranchuk in piena area di rigore: ha spedito la palla chissà dove. Ora c’erano spazi tali da rendere sempre più insistente e pericoloso Dusan Vlahovic. Che di testa (su cross pennellato di Kostic) ha costretto a un’altra decisiva deviazione Milinkovic in angolo. Però stavolta dalla bandierina la Juve ha trovato il colpo vero e decisivo. Cuadrado ha cercato sul primo palo Danilo che di testa ha bruciato Schuurs e messo la palla sul secondo palo dove in spaccata Vlahovic l’ha colpita di suola e l’ha messa in rete. Così il Torino ha mantenuto la sua sgradevole tradizione nei derby: ha subìto gol in tutti gli ultimi 23 duelli contro la Juventus in campionato. Peraltro la Juve non segnava da 268 minuti, compresa la Champions. Juric ha cambiato le ali, Karamoh a sinistra e Singo a destra per Lazaro e Ola Aina. A quel punto, su 15 giocatori schierati c’era un solo italiano (Pellegri) in campo per il Toro che ha preso la palla e la metà campo della Juve, ma senza portare veri pericoli alla porta di Szczesny. Al 90', Allegri ha tolto Vlahovic per mettere Paredes perché in mezzo i suoi erano un po’ stanchi. La Juventus non vinceva una gara in trasferta (questa era sul campo del Toro) in tutte le competizioni dal 25 aprile contro il Sassuolo in Serie A, il bilancio era di 2 pareggi e 6 sconfitte fuori casa. Intanto sale a 16 punti e almeno per una sera si ritrova davanti all’Inter...

    Tabellino

    Torino-Juventus 0-1 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 29’ s.t. Vlahovic (J)


    Assist: 29’ s.t. Danilo (J)

    Torino (3-4-2-1): Milinkovic Savic; Djidji (33’ s.t. Zima), Schuurs, Rodriguez; Aina (33’ s.t. SIngo), Linetty (33’ s.t. Karamoh), Lukic, Lazaro; Miranchuk, Radonjic (25’ s.t. Pellegri); Vlasic. All.: Juric.
     
    Juventus (3-5-2): Szczesny; Danilo, Bremer (6’ s.t. Bonucci), Alex Sandro; Cuadrado, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Kean (28’ s.t. Milik), Vlahovic (45’ s.t .Paredes). All. Allegri.

    Arbitro: Mariani di Aprilia

    Ammoniti: 15’ s.t. Linetty (T), 48’ s.t. Lazaro (T)

    Altre Notizie