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La guerra che si ferma, un 18-0, il Milan in tribunale: quando il calcio si gioca a Natale
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WAR IS OVER - Lo cantava John Lennon, ma i soldati inglesi e tedeschi lo avevano messo in pratica già nel 1914: la cosiddetta Christmas truce, "tregua di Natale", messa in atto all'inizio della Grande Guerra. "Buon Natale", "Non sparate, noi non spariamo". I soldati tedeschi cantano Stille Nacht, si avvicinano a quelli inglesi in terra di nessuno. Non ci vuole molto per improvvisare due porte, un pallone fatto di stracci e dare vita ad un primordiale e sgangheratissimo Inghilterra-Germania, che si scrive sia finito 2-3 per i teutonici. Ma quel giorno, solo quel giorno, a trionfare fu la fratellanza: birre bevute e sigarette fumate assieme a chi, il giorno prima e il giorno dopo, tentava e avrebbe tentato di uccidersi a vicenda.
PRIMA DEL BOXING DAY - Fino agli anni Cinquanta in Inghilterra si giocava regolarmente il 25 dicembre: La prima partita di Natale si è svolta nella seconda stagione di Football League, nel 1889, quando il Preston North End ha battuto l’Aston Villa per 3-2. Solitamente i calendari prevedevano i derby nel giorno di festa, così da riempire gli stadi, e ne venivano fuori gare tiratissime. Non era una regola, comunque: il Natale 1940 ha visto un Norwich-Brighton 18-0. Sì, diciotto: gli ospiti dovevano arrivare in treno e raggiungere l'allenatore e altri quattro giocatori che erano lì dal giorno prima, ma l'imperversare della guerra scoraggiava i viaggi e nessuno si presentò. La partita venne comunque giocata, il Brighton pescò dalla folla qualche ragazzino volontario ma prese una scoppola leggendaria. Il bello? Ad insistere per giocare fu proprio l'allenatore dei Seagulls, Charlie Webb. Fu un trionfo, in un certo senso, qualcosa di unico come il Natale.
IN ITALIA - La tradizione inglese si spostò verso il Boxing Day per via della diffusione dell'illuminazione notturna, che permetteva di dilatare i calendari, e delle difficoltà di spostarsi coi mezzi pubblici a Natale. L'ultimo 25 dicembre in campo in Serie A, invece è datato 1960, e due partite hanno spiccato per risultati e conseguenze: si tratta di Bari-Milan 0-0 e Fiorentina-Vicenza 0-1. Il Milan non riuscì a vincere in 11 contro 9 (due infortuni, non c'erano le sostituzioni né i cartellini), ma dovette giocare una seconda partita in tribunale: Sandro Salvadore, autore di un'entrataccia su Raul Conti, uscì impunito e spinse un avvocato tifoso del Bari a citarlo in giudizio per la volontarietà dell'intervento. "Se la legge è uguale per tutti - si legge nella sentenza - ciò vale anche sui campi di calcio, specie quando si superano certi limiti”. Salvadore deve così pagare 50mila lire più le spese processuali come forma di risarcimento. La Fiorentina, invece, perse clamorosamente in casa contro il Vicenza e venne rinchiusa negli spogliatoi dalla folla inferocita per una sconfitta pesante. Si trattava della Fiorentina campione in Coppa delle Coppe poco tempo dopo, prima squadra italiana a sollevare un trofeo continentale. I tifosi, quella batosta col Vicenza, la potevano perdonare serenamente...
E NEL MONDO? - Il Natale 1925 fu da ricordare per i tifosi dell'Argentina: tre delle sei partecipanti alla Coppa America si ritirarono, compreso l'Uruguay campione in carica, a causa di terremoti interni alle federazioni, dunque il titolo sudamericano se lo giocarono Argentina, Brasile e Paraguay in un girone all'italiana, andata e ritorno: l'ultimo atto, il 25 dicembre, vede il pareggio per 2-2 contro i verdeoro, un risultato sufficiente per alzare il trofeo in faccia ai rivali di sempre.