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    La grandeur francese del Milan: battuta la Roma con Adli, Giroud ed Hernandez

    La grandeur francese del Milan: battuta la Roma con Adli, Giroud ed Hernandez

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    E’ stata la grande serata francese del Milan. Uno a zero di Adli, due a zero di Giroud, tre a zero di Hernandez con assist di tacco di Giroud. Una grandeur rossonera, Roma battuta nettamente, terzo posto consolidato e riscatto, almeno parziale, dell’eliminazione dalla Coppa Italia. Riscatto totalmente fallito dalla squadra di Mourinho che delle ultime quattro partite ufficiali ne ha perse tre (Juve, Lazio in Coppa Italia e ora Milan) e ne ha pareggiate una sola (Atalanta). La Roma si sta accartocciando, ha 29 punti dopo 20 giornate, era dal 2002-03 con Capello in panchina (allora furono 27) che non ne aveva così pochi. Invece il Milan almeno in campionato si sta riprendendo in pieno con quattro vittorie nelle ultime cinque gare (12 gol segnati) e tre nelle ultime tre.

    PRIMA ADLI - Ha cominciato meglio la Roma, ma alla prima occasione è passato il Milan con uno dei suoi uomini migliori della serata, Yacine Adli. Undici minuti per piegare la partita, l’azione è partita proprio dal francese, poi Loftus-Cheek, Pulisic, Reijnders, ancora Adli che al limite dell’area ha saltato Kristensen e di sinistro ha piazzato il pallone nell’angolino. Impossibile arrivarci per Svilar, preferito in questo suo debutto stagionale a Rui Patricio. Adli è il dodicesimo marcatore del campionato del Milan, solo Juventus e Frosinone (13) ne contano di più. E’ stato il gol che ha smosso la partita. In campo c’erano i resti di Milan e Roma, ma emozioni e occasioni non sono mancate. Nel primo tempo il Milan ne ha avute un paio con Pulisic, più un palo accarezzato da un tiro-cross di Hernandez, lo stesso per la Roma con Celik, Paredes e Spinazzola.

    LE ALI ROMANE - Dopo il derby di Coppa Italia perso contro la Lazio, Mourinho si era lamentato degli esterni. Stavolta invece può essere soddisfatto, anche se solo nel primo tempo, del buon lavoro di Celik a destra e Spinazzola a sinistra: sono sempre stati nel gioco e hanno spinto tanto, costringendo Hernandez e Calabria a un faticoso lavoro difensivo. Alla Roma è mancato ancora una volta Lukaku, spento, fermo ma anche poco servito e poco coinvolto nella manovra. Il Milan ha diminuito il ritmo dopo l’uno a zero, ha sì cercato il raddoppio però senza la necessaria cattiveria. In ogni caso, il livello tecnico della gara non ha deluso nonostante le numerose assenze. Il lettore dia un’occhiata a questa formazione: Sportiello; Thiaw, Smalling, Tomori; Kalulu, Roberto Sanches, Bennacer, Pobega; Dybala; Azmoun, Abraham. In panchina: Caldara, N’Dicka, Kumbulla, Florenzi, Pellegrino, Aouar, Chukwueze. E’ la “mista” degli indisponibili, fra infortuni e impegni nelle nazionali, di Milan e Roma, una squadra che potrebbe puntare alla zona-Champions. Francamente, per quanto si è visto in campo, poteva andare peggio.

    POI GIROUD - Le soluzioni in panchina per lo squalificato Mourinho erano poche davvero, ma a inizio ripresa, costretto a rinunciare a Mancini (ammonito e da tempo acciaccato) ha messo dentro Lorenzo Pellegrini, con Cristante arretrato nel ruolo di difensore centrale. Ma il secondo tempo della Roma è stato all’inizio una vera sofferenza. Il Milan ha cambiato ritmo e ha spinto i giallorossi a ridosso della propria area di rigore. Tiri da fuori di Reijnders e Loftus-Cheek, buona occasione di Gabbia, la Roma non ce la faceva a uscire e il Milan ha spinto ancor più la partita verso Milanello segnando il 2-0: cross di Adli da sinistra, testa-assist di Kjaer, testa-gol di Giroud. Cristante ha protestato per un “blocco” in area, s’è pure beccato il giallo, ma il gol era buono.

    RIENTRO ROMA - Per 20 minuti la Roma non è esistita. Mourinho dalla tribuna ha ordinato il cambio Belotti-El Shaarawy, ma niente è cambiato fino al momento del rigore per un fallo chiaro di Calabria su Lorenzo Pellegrini. Al 24' del secondo tempo, con la trasformazione di Paredes, la Roma è rientrata in partita. Ce l’ha riportata Lorenzo Pellegrini con tre conclusioni piuttosto pericolose. Ma il Milan ha retto bene e gestito meglio. Pioli ha tolto le ali e modificato il modulo passando alla difesa a tre (Calabria, Kjaer e Gabbia) per ottenere la superiorità numerica contro Belotti e Lukaku. Sono entrati Okafor (al fianco di Giroud) e Musah, inserimento dirompente, a centrocampo a destra, con Hernandez a centrocampo a sinistra.

    E ALLA FINE IL SUPER-GOL DI THEO - E proprio Hernandez ha chiuso il conto con un gol fantastico. Ha preso palla poco oltre la linea di metà campo, è partito come una scheggia, si è appoggiato a Giroud che con un colpo di tacco ha messo la palla fra le gambe di Kristensen e soprattutto sul sinistro di Theo che ha fatto partire una bordata micidiale, la palla ha toccato la traversa ed è filata in rete. E’ venuto giù San Siro. E poteva succedere di nuovo se la mira di Musah fosse stata di un paio di centimetri più giusta: invece, palo dopo un’altra bellissima azione. 

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