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La grande fuga dal campionato cinese, tra nostalgia di casa e tetto salariale
LE CIFRE – A partire dal 2021 e almeno fino al 2023, ogni club non potrà avere un monte ingaggi superiore ai 600 milioni di yuan (75,5 milioni di euro), mentre gli ingaggi complessivi dei giocatori stranieri in rosa non potranno superare i 10 milioni di euro totali. Questo il tetto massimo imposto dalla Chinese Football Association agli ingaggi dei giocatori stranieri, costringendo così i club a rivedere in toto i propri programmi di crescita sportiva, puntando sulla maturazione dei propri talenti autoctoni. Anche gli stipendi dei calciatori cinesi subiranno un brusco cambiamento, potendo ogni calciatore percepire un massimo di 5 milioni di yuan (630 mila euro circa). Discorso diverso per quanto riguarda gli allenatori: sospiro di sollievo (si fa per dire) per Fabio Cannavaro che continuerà a guadagnare cifre importanti al Guangzhou Evergrande.
NOSTAGLIA CANAGLIA - Il provvedimento (che durerà almeno fino al 2023), ha già dispiegato i propri effetti nella sessione di mercato invernale appena conclusasi. Graziano Pellé, accasatosi allo Shandong Luneng dopo l’Europeo del 2016, ha già fatto le valigie, direzione Italia, più precisamente Parma. A lui l’arduo compito di risollevare le sorti del club ducale, impegnato in una lotta salvezza che si prospetta serratissima. Lo stesso El Shaarawy, convinto dalle lusinghe a tanti zeri dello Shanghai Shenhua, aveva apposto la sua firma su un contratto, manco a dirlo, faraonico, spegnendo troppo presto i riflettori su una carriera che sembrava lanciatissima. Il richiamo di Roma e il dietrofront del Governo cinese gli hanno permesso di riappropriarsi delle proprie sopite potenzialità, meritandosi anche la chiamata del ct Mancini nelle ultime uscite della Nazionale italiana. Niente da fare per Eder che, dopo le voci di mercato che lo vedevano vicino al ritorno all’Inter, ha preferito rimanere allo Jiangsu Suning, proprio la seconda squadra del presidente nerazzurro. Stessa sorte per un altro ex nerazzurro, l’austriaco Marko Arnautovic attaccante dello Shanghai SIPG. Il Bologna ha allacciato i primi contatti per riportarlo in Italia visto il fuggi fuggi generale dalla Cina, se ne riparlerà a giugno.
Questo mix di nostalgia, voglia di rivalsa dei calciatori stranieri e crisi economica rischia di assestare un duro colpo alla crescita del movimento calcistico cinese, che difficilmente riuscirà a scrollarsi di dosso i crismi di “calcio minore” fintantoché non provvederà ad una crescita sportiva e strutturale dei propri settori giovanili.