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  • Bonucci: 'Può essere il mio ultimo anno. La Juve? Ecco cos'è successo'

    Bonucci: 'Può essere il mio ultimo anno. La Juve? Ecco cos'è successo'

    • Giovanni Annunziata, inviato
    Leonardo Bonucci fa il suo ritorno in Italia. L'ex bandiera della Juve oggi difende i colori dell'Union Berlino e domani sarà in campo per sfidare il Napoli in occasione del match di Champions al Maradona. Ecco le sue parole in conferenza stampa dal Maradona:

    RITORNO IN ITALIA - "Tornare in Italia per noi italiani è sempre bello ed emozionante. Io qui ho giocato tantissime battaglie, con il Napoli tante sfide scudetto ed è stimolante. Vivremo una gran serata domani perché il pubblico di Napoli è caloroso ma siamo qui per fare risultato, per invertire il momento e tornare ad essere quelli che hanno stupito arrivando in Champions".

    IL NAPOLI - "Ho avuto la fortuna di giocare contro il Napoli che ha acquisito negli anni sempre più peso nelle competizioni europee. Meritano rispetto, sono forti fuori casa e soprattutto in casa, hanno il pubblico che li spinge. Gli basta una palla e l'abbiamo visto con Kvaratskhelia e Raspadori. Dovremo essere attenti per tutti e novantacinque i minuti. Dobbiamo giocare per noi stessi, i nostri tifosi, invertire la tendenza negativa in cui siamo immersi, abbiamo la forza per provare a portare a casa dei punti anche se il Napoli è costruito in maniera diversa rispetto a noi".

    OBIETTIVO - "Domani giocheremo per noi stessi, per i tifosi, per invertire la tendenza che tra settembre e ottobre non è andata come volevamo e speravamo. Il Napoli è costruito per fare un gran percorso in Italia e in Europa, noi però vogliamo portare a casa dei punti che ci possano servire per il futuro e qualcosa in più".

    SCELTA SBAGLIATA? - "Non mi trovo in un film sbagliato, sicuramente nessuno di noi voleva vivere questa situazione. Sono contento della scelta di essere qui, con l'allenatore, il gruppo e i tifosi sto vivendo un'esperienza bellissima. Ovvio che vivendo da solo a Berlino mi mancano mia moglie e i miei figli, poi però arrivo al campo e ho stimoli, voglia di aiutare la squadra. Siamo qui perché il calcio è veloce e le cose cambiano da un momento all'altro. Speriamo che il cambiamento arrivi già da domani".

    PANCHINA ALL'ANDATA - "Non ho giocato all'andata perché è stata una scelta dell'allenatore e io l'ho rispettato. Ho sempre cercato di dare il massimo ogni volta che sono stato chiamato in causa cercando di dare l'esempio".

    DIFFERENZE TRA ITALIA E GERMANIA - "A me ha colpito molto, fin dal primo giorno, come si respira il calcio e la partita nella nostra società, tra i nostri tifosi. All'andata, nonostante la sconfitta, i nostri tifosi sono da elogiare per affetto, vicinanza, calore che trasmettono. E il rispetto nei confronti di società, allenatore, giocatori. Per loro è importante che mettiamo in campo tutto quello che abbiamo e lo vedono che noi proviamo a dare tutto ciò che abbiamo dentro. La forza della società è quella di dare fiducia ad un allenatore che ha costruito qualcosa di unico. Noi come squadra ci siamo confrontati e credo che questo percorso possa essere invertito molto presto. Ho buone sensazioni".

    JUVE E CALCIO TEDESCO - "Premesso che per me l'Italia è qualcosa che va oltre. Quando indosso la maglia della Nazionale è come vivere il sogno inseguito da bambino e la speranza è di continuare a vivere i momenti belli come l'Europeo. Il calcio tedesco ha delle strutture diverse da quelle italiane, stadi sempre pieni, un'intensità e velocità di gioco differente dal calcio italiano. Noi viviamo il calcio sulla tattica, in movimenti organizzati. Sono contento perché mi sento ancora vivo, tenere i ritmi di partite e allenamenti sono una risposta importante. Negli ultimi due anni passati con la Juventus mi veniva detto che non potevo reggere certi ritmi alla mia età. Invece quando uno sta bene di testa perché allenato nella maniera giusta perché l'intensità è alta negli allenamenti allora succede di vivere 90 minuti buoni durante la partita".

    SENZA OSIMHEN - "La mancanza di Osimhen sicuramente è uno svantaggio per il Napoli perché è uno degli attaccanti più forti della Champions League e difendere contro un giocatore così è difficile per 95 minuti. Però il Napoli ha qualità e grandi giocatori, Raspadori per me è un fratello e ha il futuro davanti a sé. Si è sbloccato e sembra non fermarsi più. C'è Simeone che quando gioca tira fuori l sua garra. Poi gli attaccanti esterni nell'uno contro uno sono formidabili. Dovremo fare un lavoro di squadra per far sì che le individualità non compromettano il nostro lavoro di squadra".

    LA JUVE - "Sono qui per giocare la Champions con l'Union Berlino ma credo che la Juve abbia grandi possibilità di vincere lo scudetto. Ci sono 4 squadre che possono vincerlo. Sarei contento per i miei compagni e per la storia della Juve. Mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera alla Juve ma così non è stato possibile, sappiamo com'è andata a finire. Se dovessero esserci altre domande sulla Juventus, non risponderò perché sono qui a giocare la Champions League con l’Union Berlino".

    FAMIGLIA ALLO STADIO? - "Verranno due amici allo stadio per vedermi domani. La mia famiglia no, per venire qui avrebbero dovuto perdere due giorni di scuola i miei bimbi. Se non sarò convocato in Nazionale li troverò durante la sosta. Meno distrazioni ci saranno meglio sarà per me".

    FUTURO - Bonucci ha parlato anche a Sky Sport facendo il punto sul suo futuro: "Non chiuderò la carriera in Italia. Spero di finire con la maglia azzurra all'Europeo". 
     

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