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    Fiorentina, il perfezionismo maniacale di Italiano non è solo tattica: così i viola sono diventati squadra

    Fiorentina, il perfezionismo maniacale di Italiano non è solo tattica: così i viola sono diventati squadra

    • Mattia Sorbetti
    Che Vincenzo Italiano fosse un tecnico maniacale non ce lo doveva certo spiegare oggi Saponara: il tecnico siciliano ha dimostrato in pochi anni, con la sua personale scalata dalle leghe dilettantistiche alla Serie A, di essere uno tra i più preparati del panorama calcistico nazionale. Le novità però non arrivano solo dal campo ma anche dal rapporto instaurato con la squadra: non solo tatticismi e schemi ma anche tanta mentalità.
     
    IL LEITMOTIV - “Italiano ci ha fatto sentire tutti importanti” e “ci ha detto che tutti avremmo potuto avere delle opportunità” sono alcuni dei mantra ripetuti a più riprese dai giocatori della Fiorentina. Questo lavoro a livello psicologico ha fatto che si il gruppo si amalgamasse in fretta, cosa impensabile se si pensa a come fosse la situazione all’interno dello spogliatoio viola fino allo scorso giugno: squadra divisa in due e senza una salda guida tecnica in panchina.
     
    I FATTI - La squadra adesso è disposta a gettarsi nel fuoco per lui. Un esempio di questo è stata la gestione di Dusan Vlahovic: nonostante fosse ormai promesso sposo alla Juventus, il serbo non ha mollato di un centimetro fino alla sua ultima apparizione in viola. Sintomo di una piena sintonia con l’allenatore. Situazione simile per Alvaro Odriozola: in prestito secco dal Real Madrid, con l’obiettivo di tornare al più presto in Blanco, quando scende in campo l’esterno spagnolo si rivela spesso tra i più incisivi nonostante il suo futuro sia probabilmente lontano da Firenze. Questa tipologia di situazioni sono sempre difficili da affrontare, e non sempre l’epilogo è dei migliori: le vicende di Bernardeschi e Chiesa, con entrambi che fecero carte false per lasciare prima possibile Firenze, insegnano che la professionalità e la riconoscenza non sono di tutti.
     
    IL SEGRETO – Il modus operandi di Vincenzo Italiano è ormai noto a tutti: tutti sono utili, nessuno è indispensabile. E questo si riflette anche sul campo, dove il tecnico conserva maniacalmente l’impianto di gioco (un classico 4-3-3) al quale applica scientemente una pianificata serie di rotazioni: dal centrale di difesa, alle mezzali fino ad arrivare al tridente, all’infuori di alcune eccezioni nessuno è certo del posto. Anche la comunicazione della formazione alla squadra è data in modo insolito: Italiano infatti comunica ai suoi giocatori l’undici titolare solo al momento del loro arrivo negli spogliatoi. Questa scelta fa si che la squadra tenga sempre alta la concentrazione, ed i risultati si vedono. Spesso infatti la Fiorentina ha risolto le partite grazie ai subentrati, non ultimo il pareggio di Cagliari arrivato grazie ad uno “strappo” improvviso di Sottil appena subentrato a Ikonè
     

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