L'infortunio di Barzagli e la possibilità di sostituirlo entro le 18 di sabato 9 giugno hanno riaperto il caso Criscito. Il difensore dello Zenit è stato escluso dai convocati azzurri perchè indagato dalla Procura della Repubblica di Cremona in relazione al calcioscommesse. Leonardo Bonucci si trova nella sua stessa posizione, ma partecipa alla fase finale dell'Europeo.

La settimana scorsa, agendo con una fretta e una precipitazione degne di miglior causa, la Federcalcio ha mandato a casa Criscito, pur condendo il congedo anticipato con parole di stima e di considerazione verso il giocatore. Ma, delle due l'una:o Criscito ha diritto come Bonucci, come tutti i tesserati sotto inchiesta, alla presunzioe d'innocenza sino a prova contraria e quindi deve andare agli Europei come Bonucci. O, se la Federazione non porta Criscito agli Europei, non ci deve portare nemmeno Bonucci. Tertium non datur.

La scusa del disguido burocratico, del fatto che quando a Criscito è stato notificato l'avviso di garanzia, Bonucci ancora non sapesse del provvedimento a suo carico, è diventata un pretesto risibile.

Lo stesso Criscito, peraltro, ha confidato che, salutandolo, Prandelli gli promise di chiamarlo in extremis in caso di infortunio di un altro azzurro. Versione parzialmente smentita da Albertini.

Indipendentemente dall'episodio, in caso di rinuncia a Barzagli, la Federazione ha l'opportunità di riparare all'ingiustizia commessa ai danni di Criscito e di uscire dal vicolo cieco in cui s'è cacciata, obbedendo all'improvvisazione. Coraggio. Ammettere di avere sbagliato è segno di intelligenza e restituirebbe a Criscito ciò che gli è stato ingiustamente tolto.

Xavier Jacobelli

Direttore Editoriale www.calciomercato.com