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    La 'favola' del Girona, da sei anni nell'orbita di City Football Group

    La 'favola' del Girona, da sei anni nell'orbita di City Football Group

    • Marcel Vulpis
      Marcel Vulpis
    Prosegue la “favola” del Girona, squadra di riferimento dell’omonimo capoluogo della Costa Brava (in Catalunya), che, da 17 giornate, è provvisoriamente al 1° posto, con 2 punti di vantaggio sul più blasonato Real Madrid, e ben 9, a sorpresa, su Atletico Madrid e Barcellona (da sempre bandiera di questo territorio).

    Girona (il club catalano ha totalizzato 14 vittorie, 2 pareggi e 1 sola sconfitta in questa stagione), fino ad oggi, non è mai stata famosa per il calcio, quanto piuttosto per il suo aeroporto low cost meta di migliaia di turisti che intendono passare la vacanze sulle spiagge dorate della Costa Brava. Se poi parliamo di palmarès il Girona FC ha stazionato, per anni, nella terza divisione del football iberico (l’equivalente della nostra Serie C), prima di una repentina ascesa nella massima serie nazionale (LaLiga).

    Questo, infatti, è il 4° anno di permanenza nella prima divisione. I biancorossi stanno seguendo le orme di un altro underdog, ovvero il Leicester City capace, nella stagione 2015/16, di conquistare il titolo nazionale in Inghilterra (sotto la guida dell’italiano Claudio Ranieri). Parlare di “miracolo” non è del tutto corretto. Non a caso, dal 2017, il Girona è entrato, di diritto, nell’orbita del City Football Group, conglomerato calcistico emiratino (sotto il controllo di Abu Dhabi United Group), che detiene anche la proprietà del Manchester City (campione in carica nell’EPL). CFG possiede infatti il 44% delle azioni, mentre un altro 12% è in mano a soci locali (sotto la sigla “Girona Football Group”), tra cui Pere Guardiola (fratello del più famoso Pep che allena il ManCity). Un altro importante 35%, infine, è sotto il controllo del businessman boliviano Marcelo Claure (il restante 9% è di proprietà di alcuni soci di minoranza). A fare da raccordo vi è la figura dell’ex calciatore spagnolo Delfì Geli (nel ruolo ufficiale di presidente del club).

    Il club catalano, negli anni successivi, è diventato una sorta di “laboratorio”, dove gestire calciatori che magari non hanno reso in alcuni team o, meglio ancora, giovani di belle speranze (per farli esplodere definitivamente). Senza dimenticare la politica dei “prestiti” utilizzata in modo strategico da parte della realtà iberica. Strategia appunto che ha facilitato la costruzione di rapporti con le più popolari società della massima serie spagnola.

    Fondamentale, nello sviluppo societario, anche la crescita dell’area commerciale, con la firma di accordi pluriennali che hanno consentito alla società catalana (sotto l’occhio vigile di City Football Group) di fare quel salto di qualità che la comunità locale attendeva da tempo. Da qui l’accordo con la ditta di prodotti per animali Gosbi (entrata ufficialmente nel 2019/20, dopo l’uscita dei russi di MarathonBet) e la partnership tecnica con Puma. A questi bisogna aggiungere i contratti siglati con Parlem e Marlex (entrambi nel ruolo di co-back sponsor di maglia), con Hylo (farmaceutica), con l’ente locale Costa Brava (per promuovere il territorio, in tutta la Spagna, attraverso l’immagine vincente del club), oltre a Nissan, Sorare, Caixa Bank ed Estrella Damm.

    Stasera il match, in trasferta, con il Betis Siviglia (7° in campionato) per continuare a mantenere la leadership della Liga. Il Real Madrid (2°), invece, spera in un passo falso dei biancorossi (punta a superare in casa i rivali dell’Alavès, appena 14imi in questa stagione).

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