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    Ulivieri per CM: Giocare male non paga

    Ulivieri per CM: Giocare male non paga

    Da una parte Inter, Milan, Juve, Lazio, Roma, Napoli, dall’altra le cosiddette piccole: Sassuolo, Torino, Fiorentina e anche Chievo. Non è la classifica; la classifica dice che in testa ci sono Fiorentina e Inter, che fino ad oggi hanno giocato maluccio, non fosse per l’1-4 dell’ultima partita dei viola.

    L'EQUILIBRIO DELLE PICCOLE - Giocare male paga? No, alla lunga si paga dazio. Campionato livellato in basso? No, perché alla fine i valori vengono fuori, se questi ci sono. E i valori delle cosiddette piccole ci sono (la Fiorentina ha bisogno di conferme perché la partita contro l’Inter squinternata di domenica scorsa non fa testo).  Sassuolo, Torino e Chievo hanno dimostrato di avere un impianto consolidato e continuità di gioco. Hanno da gestire una situazione inaspettata, ma non è difficile perché dal punto di vista emozionale stanno dimostrando di vivere il momento con grande equilibrio. La stessa cosa dal punto di vista tattico perché, pur con sistemi di gioco diversi, apportano solamente aggiustamenti e leggere modifiche da una partita all'altra. 

    PERICOLO INSTABILITA' - Altro discorso per Milan, Inter e Juventus: una girandola di moduli, un continuo cambiare. Ad oggi, in così poco tempo, le modifiche sembrano eccessive, perché se da una parte dimostrano l’impegno e l’ingegno degli allenatori alla ricerca della soluzione migliore, dall’altra potrebbero trasmettere alle squadre senso di instabilità e quindi di insicurezza. Questo è il pericolo. Per questi allenatori un impegno duro, il più duro: perché essere convincenti nel momento di crisi di gioco e di risultati è difficile; ancora più difficile se a tutto questo si aggiunge instabilità tattica.

    Renzo Ulivieri, presidente associazione allenatori, consigliere federale

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