Coverciano: i piani dell'Italia per rialzarsi dopo il doppio flop mondiale
Il viaggio di Calciomercato.com alla scoperta delle case delle Nazionali più blasonate d’Europa è giunto praticamente al termine, ma nessun viaggio può dirsi completo se prima non si fa ritorno al punto di partenza: l’Italia. Prima però di portarvi sulle colline fiorentine, muovendoci nello spazio, permetteteci un breve viaggio nel tempo. Dal 1350 circa, quando Giovanni Boccaccio completa la sua fatica più grande, il Decameron, al 1506, quando Leonardo Da Vinci fa collaudare la sua macchina da volo, passando alla fine del XIX Secolo, con Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse che convivono in un sobborgo di Firenze, ed arrivando al 1934, data di uscita de Le Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi. Due anni dopo, nel 1936, si tengono le Olimpiadi di Berlino, e un imprenditore e dirigente sportivo, Luigi Ridolfi, padre della Fiorentina e figura apicale assieme a Vittorio Pozzo della Federcalcio italiana, passeggia per il villaggio olimpico, rimanendone impressionato. Gli viene un’idea: perché non proporre questo modello anche in Italia?
Coverciano, un quartiere collinare di Firenze, è la cornice di tutte le tappe del nostro brevissimo viaggio. Poggio Gherardo, che si affaccia su Coverciano, è il luogo dove Boccaccio fece ambientare il Decamerone; dal Monte Ceceri, vicino a Coverciano, Tommaso Masini, detto Zoroastro da Peretola, ebbe il coraggio di provare a volare per Leonardo; D’Annunzio e la Duse vivevano in una villa conosciuta come La Capponcina proprio a Coverciano, e a Coverciano si svolge la vicenda narrata da Palazzeschi ne Le Sorelle Materassi. Infine, fu Coverciano il luogo designato da Ridolfi per far sorgere quel Centro Tecnico Federale modernissimo e multifunzionale, inaugurato pochi mesi dopo la sua morte nel 1958 e a lui tutt’oggi intitolato, anche se noi lo conosciamo con il nome del luogo, appunto Coverciano.
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CENNI STRUTTURALI - Il Centro attualmente può contare su cinque terreni di gioco (quattro di dimensioni regolamentari e uno, più piccolo, usato solitamente per le docenze pratiche di Tecnica e Tattica calcistica durante le lezioni della Scuola Allenatori); per quanto riguarda le aule didattiche, invece, è presente un’aula magna (che è il simbolo della Scuola Allenatori federale, con oltre 130 posti a sedere), l’Aula Vicini (oltre 45 posti a sedere), la Sala Righetti (ideale per riunioni, spesso utilizzata dagli staff tecnici delle Nazionali) e l’auditorium, con una capienza da 200 posti a sedere e cornice, tra le varie cose, della Panchina d’oro, l’evento organizzato dal Settore Tecnico in cui ogni anno gli allenatori professionisti votano il loro (o la loro) miglior collega nelle varie categorie, dalla Serie A maschile fino alla Serie B femminile, compresi anche i due massimi campionati di calcio a cinque. Dentro al Centro è presente una biblioteca, dove sono conservate le tesi che gli allievi dei corsi della Scuola Allenatori devono redigere per completare il loro percorso di studi. All’interno del Centro è presente inoltre il Museo del Calcio, inaugurato nel 2000 e che conserva i cimeli che raccontano la storia delle Nazionali azzurre, dai primi trionfi negli anni Trenta fino alla vittoria di Wembley per Euro2020. Il Museo ha al suo interno anche una sala conferenze, la “Mario Valitutti”, con oltre 150 posti a sedere, utilizzata anche questa per lezioni della Scuola Allenatori federale e altri eventi. All’interno del CTF si trova anche la sede dell’AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio) e, proprio a ridosso del centro, anche la sede del comitato regionale della Lega Nazionali Dilettanti, che ospita inoltre la sede del C.R.A. (Comitato Regionale Arbitri) e la sede della sezione A.I.A. (Associazione Italiana Arbitri) di Firenze.
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Mantenendo fede al progetto iniziale di Luigi Ridolfi, nel Centro Tecnico Federale c’è un albergo, con 53 camere doppie, oltre a un ristorante e un bar; Coverciano è infatti uno dei primi esempi di centro sportivo in Europa in cui gli atleti potevano avere tutto l’occorrente per allenarsi al meglio, senza dover soggiornare altrove. E non mancano una pista di atletica e una palestra adibita al basket e alla pallavolo. L’idea era infatti quella che il calcio potesse prendere spunto anche da altri sport per il miglioramento degli atleti. Tre le ristrutturazioni operate in quasi 65 anni di storia: per i Mondiali di Italia ’90 il Centro è stato ampliato, arrivando ad avere al suo interno anche gli attuali campi 1 e 2, gli unici due, dei cinque totali, che hanno una tribuna; nel 2012 è stata realizzata una nuova palestra, dotata delle più moderne attrezzature e oggi utilizzata sia per lavori di scarico, di riscaldamento e anche per quelli di potenziamento da parte delle squadre Nazionali in ritiro; nel 2017 un restyling del Centro ha coinvolto, tra le varie aree, anche alcune aule didattiche, sale riunioni e la Sezione Medica. Ad aprile di quest’anno, invece, è stato approvato un intervento di ampliamento di ben 7.530 metri quadrati, con migliorie notevoli a parcheggi, aree verdi, tribune dei sopra citati campi 1 e 2, illuminazione, cablatura per le produzioni tv e, soprattutto, l’obiettivo dell’autosufficienza energetica grazie ad un poderoso impianto fotovoltaico.
DUE ANIME – Il Centro ha due anime che lo caratterizzano: il fatto di essere la “Casa degli Azzurri e delle Azzurre” – perché è il luogo di ritiro tutte le Nazionali calcistiche italiane, dall’under 15 maschile e dall’under 16 femminile fino alle selezioni maggiori – e allo stesso tempo “Università del Calcio”, perché è proprio a Coverciano che vengono formate tutte le figure professionali in ambito calcistico. Non solo quindi gli allenatori – con i due corsi più avanzati, UEFA Pro e UEFA A – ma anche preparatori atletici, osservatori, match analyst, direttori sportivi e responsabili di settore giovanili. Noi, nel contesto del nostro approfondimento, ci concentriamo sulla prima di queste due anime, e su come si coltiva il talento a Coverciano e non solo.
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LA SSCGS E IL SGS – Il Settore Tecnico, organo federale nato nel 1959 con l’obiettivo di migliorare il livello del gioco in tutte le categorie, si compone di cinque sezioni: la Scuola Allenatori, su cui ci si è concentrati fin dall’inizio, e altre quattro che si sono formate e distinte negli anni, come la Sezione Medica, il Centro Studi e Ricerche, il Laboratorio di Metodologia dell’Allenamento e Biomeccanica e la Sezione per lo Sviluppo del Calcio Giovanile e Scolastico (SSCGS). Quest’ultima nasce nel 1977 e prende la denominazione attuale nel 1983, l’anno dopo la vittoria dei Mondiali in Spagna, e si occupa della definizione dei programmi, degli indirizzi educativi, formativi e tecnici, delle metodologie. Chi è il responsabile? Niente meno che il fresco ex responsabile del settore giovanile dell’Inter Roberto Samaden, con Alberto De Rossi (padre di Daniele), il campione del Mondo Gianluca Zambrotta, Renzo Ulivieri, Josefa Idem e Maurizio Viscidi (QUI la nostra intervista) nell’organigramma. La SSCGS collabora con il Settore Giovanile e Scolastico federale (SGS), presieduto da Vito Tisci con l’altro iridato 2006 Simone Perrotta alla vicepresidenza. Ed è proprio il Settore Giovanile e Scolastico che collabora con il MIUR, quindi con le scuole, e con le Scuole Calcio di tutti i livelli per assicurare la migliore formazione possibile. Vediamo dunque come si gestisce la crescita dei giovani calciatori in Italia.
L’EVOLUTION PROGRAMME – Niente copia-carbone del modello francese di Clairefontaine, cui, come vi abbiamo raccontato, hanno attinto a piene mani le altre nazioni top in Europa: in Italia non c’è una sorta di college calcistico per i ragazzi dai 13 ai 15 anni. Ma anche da noi, sebbene con modalità per certi versi opposte, la capillarizzazione delle risorse ha portato dei risultati e Coverciano è solo il cuore di un sistema tentacolare che comprende 50 Centri Federali Territoriali (CFT) e 80 Aree di Sviluppo Territoriali (AST), oltre a 7 Centri di Sviluppo Territoriali dedicati al calcio a 5. Sono queste le risorse strutturali impiegate nell’Evolution Programme, o per dirla all’italiana Programma di Sviluppo Territoriale.
Nei CFT si svolge attività di formazione e valorizzazione tecnico-sportiva-educativa delle figure che sul territorio lavorano a vario livello nell’ambito dell’attività giovanile. Inoltre, qui si tengono anche le sedute di allenamento di selezioni maschili (U14 e U13) e femminili (U15) del territorio, le famose rappresentative regionali. Nelle AST, avviate a partire dalla stagione 2020-2021, si programmano interventi settimanali su allenamenti, formazione, educazione nelle Scuole Calcio Elite; ogni AST ha in carico dalle 6 alle 8 Scuole Calcio, almeno una di queste femminile, e gli incontri sono spartiti tra le scuole o in fasce di età fino agli Under 14 maschili e alle Under 15 femminili. L’Evolution Programme si autoalimenta con un percorso di formazione interno degli istruttori e di tutte le figure professionali coinvolte, la SGS Academy. Quindi non, come in Francia, raccogliere in delle strutture i ragazzini e le ragazzine e formarli, ma diffondere la cultura calcistica nelle varie scuole. I risultati di questi interventi, del lavoro delle varie Scuole Calcio, Elite e non, di quello che viene osservato negli incontri delle selezioni regionali e nei ritiri delle Nazionali giovanili (da qui in poi le attività, come abbiamo visto, si spostano a Coverciano), danno il materiale organico al quale può attingere ogni anno il ct Mancini. Con i risultati altalenanti cui abbiamo assistito negli ultimi sei anni, dai due flop Mondiali (come la Francia prima della svolta infrastrutturale) all’euforia di Euro2020.
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