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    L'uomo che perse la memoria per 12 anni: 'Uno shock scoprire che la Juventus è stata in Serie B'

    L'uomo che perse la memoria per 12 anni: 'Uno shock scoprire che la Juventus è stata in Serie B'

    Riprendiamo e pubblichiamo un pezzo da milano.repubblica.it.

    Per colpa di un incidente era convinto di essere nel 2001: invece era il 2013. "E' stato uno shock: mia moglie era invecchiata, non c'era più la lira né le Torri gemelle". Ora dirige il pronto soccorso a Codogno.

    Un incidente in auto in seguito a un malore e il blackout dei ricordi: 12 anni di vita cancellati, la memoria ferma al 2001. E' quello che è accaduto a Pierdante Piccioni, medico d'emergenza che a distanza di due anni dall'incidente ha terminato il percorso di riabilitazione ed è tornato al lavoro al pronto soccorso dell'ospedale di Codogno. Tornando a imparare tutto di nuovo. "I ricordi e le emozioni vissute in questi 12 anni non li ho più - racconta - è come se fossi rinato. Quello che so oggi l'ho dovuto imparare di nuovo con grande fatica. Ma come medico ho acquisito una capacità diversa, avendo vissuto quest'esperienza: capire, ascoltare ed essere utile agli altri. Nessuno può dirmi 'tu non capisci', al massimo 'tu non ricordi'".

    Il buco nero della memoria di Piccioni, nato nel 1959, ha una data: il 31 maggio 2013. E' questo il giorno in cui la sua memoria viene cancellata come i file di un computer. "All'improvviso nel mio hardware mancavano 12 anni. Per me è stato uno shock: mi sono svegliato all'ospedale di Pavia con una emiparesi destra convinto di essere nel 2001. Sarei scappato via: vedevo mia moglie invecchiata e i miei figli, che io ricordavo bambini, con la barba. Quando mi sono guardato allo specchio, a momenti svenivo".

    Per il medico è cominciato un lungo periodo di controlli ed esami. E la riabilitazione con un team di specialisti. "La strategia clinica prevedeva il superamento della sindrome post traumatica da stress con una riabilitazione neuropsicologia - spiega - Dopo sei mesi sono venute fuori le cicatrici a livello neurologico che evidenziavano la falla nella memoria". Svegliarsi nel 2013 convinti che ci fosse ancora la lira e Silvio Berlusconi al governo, scoprire che Obama era presidente degli Stati Uniti, che le Torri gemelle erano state abbattute e Benedetto XVI si era dimesso. "Da tifoso della Juventus apprendere che siamo andati in serie B non è stato bello - conclude Piccioni - Invece è stato tremendo chiedere di mia madre e, purtroppo, scoprire che era morta".

    Dal punto di vista professionale il miracolo di Piccioni è stato di non darsi per vinto. Le sue condizioni avrebbero fatto subito pensare alla pensione, ma lui non si è arreso. "Grazie alla mia famiglia e ai colleghi dell'Academy of Emergency Medicine and Care (Acemc), un'associazione scientifica interdisciplinare che riunisce medici con ogni specializzazione che operano nell'ambito della medicina d'emergenza-urgenza, mi sono rimesso a studiare per colmare il gap di questi 12 anni di buco della mia memoria", afferma.

    "La mia esperienza e le mie conoscenze di medico non sono mai state in discussione - rimarca Piccioni - ma per esempio non ricordavo di essere anche professore e primario. E facevo parte di un gruppo di lavoro al ministero della Salute. Sono ripartito dall'Ufficio formazione dell'Asl di Lodi, poi con grandi sforzi e molta caparbietà ho avuto il via libera per tornare in prima linea al pronto soccorso". Ora su questa incredibile avventura a lieto fine è pronto un libro. "In quei mesi scrivevo molto, appunti e altro, perché avevo paura che al risveglio avrei perso tutta la mia memoria. Insomma scrivevo per non dimenticare questi pensieri vorrei che diventassero un libro, anche se per ora è una bozza. Soprattutto - conclude Piccioni - c'è un messaggio che voglio dare a chi combatte contro la burocrazia: si può vincere contro chi ti vuole invalido".

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