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    L'Italia vince a Malta, ma resta grigia: il Mondiale mancato ha incrinato la fiducia

    L'Italia vince a Malta, ma resta grigia: il Mondiale mancato ha incrinato la fiducia

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Una persa e una noiosa. C’è qualcosa di antico nella nuova Italia (otto cambi rispetto all’Inghilterra) che ha sbancato Malta segnando due gol e accontentandosi del bottino di tre punti. Il successo ci pone in classifica sulla scia dell’Inghilterra (2-0 all’Ucraina) anche se la Macedonia del Nord e la stessa Ucraina hanno una partita in meno. Sarà con queste due Nazionali che ci giocheremo il secondo posto della qualificazione, ben sapendo che, grazie alla Nations League, l’Italia è sicura almeno dello spareggio con le terze. Come ho scritto dopo la sconfitta con gli inglesi, mancare la qualificazione all’Europeo del 2024, in Germania, è praticamente impossibile, anche se giocando così - cioè come contro l’Inghilterra e contro Malta - ci sono buone probabilità di fare altre brutte figure.

    Intendiamoci, l’Italia ha meritato di vincere e, con un po’ più di applicazione, sarebbe potuto venire qualche altro gol. Tuttavia, sul piano del gioco e del ritmo, la prestazione è stata talmente modesta da amareggiare lo stesso c.t. Roberto Mancini. Unico motivo di consolazione, la seconda rete, in appena due partite, di Mateo Retegui che ha avuto il merito di sbloccare il risultato nel primo quarto d’ora con un colpo di testa da angolo di Tonali. Il raddoppio di Pessina (primo gol in Nazionale di un calciatore del Monza) si è collocato nella prima mezz’ora, cioè nella fase che l’Italia ha giocato meglio, visto che esattamente al 30’ Grifo, subentrato all’infortunato Gnonto, ha avuto l’occasione per il terzo gol (se l’è mangiato tirando addosso al portiere).

    Stop. Contro la numero 167 del ranking Fifa, l’Italia (ottava posizione) ha prodotto solo una rovesciata di Scamacca (deviata dal portiere Bonello) e poi si è accontentata di un grottesco possesso palla che, paradossalmente, andava bene anche a Malta, preoccupata solo di perdere onorevolmente.

    Eppure la prima occasione della partita l’ha avuta la Nazionale di Marcolini con Satariano che si è infilato in  area tra Scalvini e Pessina, tirando a botta sicura. Donnarumma, nell’occasione impeccabile, ha messo la palla sopra la traversa, salvando un gol fatto. Malta, vista la docilità dell’Italia, ci ha provato un paio di volte anche nella ripresa (determinante un salvataggio di Emerson Palmieri) e poi si è limitata a contenere chiudendosi in difesa senza però parcheggiare il pullman davanti alla porta, come aveva promesso di non fare Marcolini.

    Certo, dal punto di vista degli spunti offensivi e, più in generale, di un minimo di spettacolo, la partita è stata una pena. Da qui il rammarico di Mancini e i molti commenti negativi in rete. E se Mancini si aspettava qualche segnale da Verratti, inserito al 66’ per Tonali, è rimasto deluso. Non voglio insistere, ma, secondo me, il Verratti attuale, in Nazionale, è meno utile di Locatelli, Fagioli e dello stesso Tonali che, seppur senza strafare, ha confezionato l’assist per il gol di Retegui.

    Purtroppo la Nazionale si sta opacizzando. Ci aveva fatto vivere il sogno irripetibile dell’Europeo, ma da allora in avanti sono venute solo delusioni e anche il c.t. - visionario, ambizioso, carismatico - ha perso fiducia e consenso. Serve un colpo d’ala, non il braccio di ferro per difendere i “vecchi” o fare la guerra santa per Pafundi (bravissimo, ma lasciamolo giocare qualcosa di più dei nove minuti accumulati con l’Udinese). A giugno ci saranno le final four della Nations e a noi toccherà la Spagna, ripartita a grande velocità. Poi, a settembre, rischiamo di rivedere i fantasmi, affrontando la Macedonia del Nord. E’ da quella notte di Palermo che l’Italia non è stata più la stessa e che molto si è rotto nel rapporto con l’opinione pubblica. Oggi di fronte alla Nazionale la maggioranza è indifferente e silenziosa. Il peggio che ci si possa augurare quando c’è da riempire un vuoto.

    @gia_pad

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