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  • L'Italia che fa il morto a galla: non si spende più. E la burocrazia spesso è inutile e ridicola

    L'Italia che fa il morto a galla: non si spende più. E la burocrazia spesso è inutile e ridicola

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    L'Italia che fa il morto a galla. Un po' di numeri italiani, il primo è 32, fonte Mef. Miliardi, altri 32  dopo i circa 150 miliardi del 2020. Altri 32 di "scostamento di bilancio", cioè di spesa a debito. Scostamento votato nella sostanziale unanimità di tutte le forze politiche in Parlamento. Scostamento per pagare altre settimane di Cassa integrazione e per altri ristori alle aziende che subiscono le chiusure per misure anti contagio. Far spesa a debito è oggi necessario e praticato in tutto il pianeta. Ma l'Italia fa spesa a debito come se quell'oggi fosse eterno e non ci fosse letteralmente un domani.

    Famiglie, circa 1,7 milioni cioè circa 3,5 milioni di persone. E' il secondo dei numeri italiani, fonte Inps. Tre milioni e mezzo di persone e 1,7 milioni di famiglie sono la platea, in crescita, sono gli italiani, sempre di più, raggiunti a dicembre 2020 da Reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza, Reddito di emergenza. Rispettivamente 573, 253 e 559 euro mensili (in media).

    Italia addio, terzo numero fornito dall'Istat: 4,5. E' la percentuale di incremento del numero degli italiani che se ne sono andati all'estero. Uno su tre di loro è laureato, più della media nazionale dei laureati in rapporto alla popolazione.

    Conti correnti, il numero è 25. A dicembre 25 miliardi di euro in più nei depositi bancari e nei conti correnti. Lì sono parcheggiati ormai 1.736 miliardi, nel 2020 il risparmio privato visibile, i soldi in banca, degli italiani sono cresciuti del 10 per cento. Non si spende, non si consuma, non si investe. Depositi (fonte Abi) che superano gli impieghi bancari. Cioè gente (che li ha) parcheggia soldi nei conti correnti più di quanto banche prestino o ricevano in richieste di prestiti. Tutti fanno (facciamo) il morto a galla, come fosse mare calmo.

    Il meraviglioso mondo irreale della burocrazia.
    A proposito di mare, c'è una scogliera ruvida e rocciosa che nessuna onda scalfisce, neanche in decenni, neanche se è onda di tsunami. Nel mondo immaginario della burocrazia, girando con in tasca il contratto d'affitto vidimato dal notaio, l'atto di vendita e di proprietà, la cartella clinica del parente. Nella seconda casa si può andare se si dimostra averla affittata o comprata prima del 14 gennaio, a trovare il parente fuori regione si può andare, ma solo se il  parente non è in buona salute.

    E' il mondo irreale della burocrazia quello in cui giri con in tasca la documentazione e quello in cui qualcuno in realtà te la chiede. Un mondo che sarebbe grottesco se fosse reale. Ma la burocrazia piega e incarta, non senza fatica, tutto alle sue dimensioni e tutto riconduce alla sua natura. Spreco di lavoro. Perché mai la burocrazia non osa dire a se stessa che talvolta lavora all'inutile e al ridicolo? Perché è campione nazionale, specialità morto a galla.

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