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    L’Inter senza Champions rischia il tracollo, ma chi se ne frega?

    L’Inter senza Champions rischia il tracollo, ma chi se ne frega?

    • Pasquale Guarro
    L’Inter ama complicarsi la vita e danneggiarsi da sola, sprecona e masochista com’è. Finiscono male anche le cose che iniziano bene, come allo stadio Arechi, dove i nerazzurri sono passati in vantaggio dopo appena 6 minuti di gioco. E lo hanno fatto su azione, cosa che non accadeva dalla sfida contro il Lecce. Innocente e spontanea, l’illusione che in Campania la squadra di Inzaghi potesse iscriversi da favorita alla corsa delle ultime 10 finali di campionato (da stasera 9), ma evidentemente non è così che si ragiona ad Appiano, dove la qualificazione in Champions, che eviterebbe al club un bagno di sangue, appare una condizione tutto sommato trascurabile.  

    Difficile remare nella stessa direzione quando in molti si vedono già altrove, chi da allontanato e chi per scelta. La sintesi si esprime nell’egoismo di certe giocate e nel lassismo ingiustificabile di qualche individuo. Così la squadra non è squadra e lo spogliatoio, una prigione di teste con l’esigenza di evadere. Solo per ricordarne alcuni: Brozovic è fuori dal progetto, Dumfries è in vendita, Lukaku è out, Bastoni discute il rinnovo, Onana, si legge, è il primo dei sacrificabili, Correa lo si darebbe via volentieri anche in prestito e Acerbi non ha intenzione di vivere nell’incertezza, sentimento che invece Zhang sparge a man larga. Senza Champions, l’Inter rischia un ridimensionamento epocale. Ma in questa situazione, il rischio è che la cosa interessi solo a chi paga il biglietto. 

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