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    L'Inter non casca nel tranello della presunzione: con questo spirito, per Inzaghi nessun traguardo è proibito

    L'Inter non casca nel tranello della presunzione: con questo spirito, per Inzaghi nessun traguardo è proibito

    • Alberto Cerruti
    La rincorsa per lo scudetto continua. L’Inter dimentica la notte magica del Camp Nou e batte con lo spirito giusto la Salernitana, dimostrando con un’altra prova positiva che la svolta c’è stata e il peggio è passato. Dopo la quarta sconfitta in campionato, subita dalla Roma, sono arrivati, infatti, quattro ottimi risultati: l’1-0 e il 3-3 contro il Barcellona, a cavallo del 2-1 contro il Sassuolo, e infine questo 2-0, persino troppo stretto, con un gol per tempo di Lautaro e Barella, capaci di ripetere le loro reti di mercoledì in Champions. Bene, benissimo, così, per la gioia di tutti i tifosi nerazzurri, a cominciare dal nuovo presidente del Senato, La Russa, tornato a San Siro per applaudire una squadra sicura di sé, in cui tutti giocano a memoria, che ha avuto soltanto la piccola colpa di concedere alla Salernitana due occasioni per pareggiare sull’1-0, ma poi ha avuto il merito di pilotare senza brividi il 2-0 nella mezz’ora finale. E così, dopo avere di nuovo scavalcato la Juventus, Inzaghi può guardare al futuro con ottimismo, perché sabato prossimo a Firenze potrebbe tornare Lukaku per far rifiatare lo spremuto Dzeko.         

    APRE LAUTARO - Il tecnico nerazzurro ripresenta la stessa squadra scesa inizialmente in campo a Barcellona, con l’unica novità di Acerbi al posto di Bastoni, alla sinistra degli altri due titolarissimi Skriniar e De Vrij. E così, dopo il debutto in campionato a Reggio Emilia contro il Sassuolo, Onana gioca a San Siro la prima partita in Serie A, con l’indiretta ufficialità del suo nuovo ruolo di titolare a tempo pieno. In attesa di accorgersi dell’importanza di questa staffetta, visto che la Salernitana fatica ad avvicinarsi alla porta avversaria, i tifosi nerazzurri applaudono Lautaro, che dopo avere ritrovato il gol a Barcellona torna a segnare anche in campionato dopo cinque giornate. Merito dell’argentino che scarica un gran destro nell’angolino, ma anche di Barella bravo a fornirgli l’assist appena fuori dall’area di rigore.

    SEPE E ONANA - Sbloccato lo 0-0 poco prima del quarto d’ora, l’Inter ha il merito di non fermarsi schiacciando la Salernitana, che cerca di limitare i danni con Vilhena davanti alla difesa. Nicola si sbraccia dalla panchina per scuotere l’ex nerazzurro Candreva e i suoi compagni in attacco e dopo venti minuti in apnea, Kastanos sfiora il pareggio calciando sull’esterno della rete. Mentre Calhanoglu, sempre più calato nel ruolo di centrale tra Barella e Mkhitaryan, cerca di giocare in profondità, Dumfries a destra e Dimarco a sinistra sfruttano le fasce laterali e non a caso è proprio Dimarco a crossare un bel pallone per l’avanzato Skriniar, respinto con un gran balzo da Sepe. Dopo l’intervento più difficile del portiere  della Salernitana, c’è il primo non meno semplice del suo collega Onana, bravissimo a deviare alla fine del primo tempo una conclusione dell’esterno Kastanos, molto più pericoloso delle due punte Piatek e Dia. Quanto basta, comunque, per capire che grazie alla sua netta superiorità l’Inter avrebbe dovuto segnare almeno un altro gol prima dell’intervallo. 

    CHIUDE BARELLA - Non a caso, infatti, la Salernitana si sente ancora in partita e lo dimostra sfiorando il pareggio all’inizio della ripresa con un colpo di testa ravvicinato di Dia, lasciato colpevolmente solo prima da Dumfries e poi da De Vrij, deviato in angolo da un perfetto intervento di Onana. Proprio dopo questo spavento, però, arriva il gol della tranquillità per l’Inter ed è un bellissimo gol, costruito e realizzato dai tre centrocampisti, perché Calhanoglu recupera e scambia un pallone con Mkhitaryan prima di lanciarlo in profondità per Barella che ha il merito di stoppare il pallone di destro a mezz’altezza e poi di scagliarlo di sinistro alle spalle dell’incolpevole  Sepe. 

    APPLAUSI A GOSENS - Manca ancora più di mezz’ora alla fine e l’Inter ha la vittoria in tasca. Nicola, però, non si rassegna e inserisce Bonazzoli e Valencia al posto di Piatek e Kastanos, mentre poco dopo Inzaghi richiama Dimarco rilanciando Gosens, applaudito dopo il gol del 3-2 a Barcellona. Poi si rivede Correa, che rileva Dzeko, mentre Asllani fa rifiatare Mkhitaryan. Ma ormai non c’è più partita, perché l’Inter non casca nel tranello della presunzione. E se continua a giocare con questo spirito, nessun traguardo le è proibito. Come si è appena visto a Barcellona.



    INTER-SALERNITANA 2-0: IL TABELLINO

    Marcatori: 14’ Lautaro, 13’ s.t. Barella

    Assist: 14’ Barella, 13’ s.t. Calhanoglu

    Inter (3-5-2): Onana; Skriniar, de Vrij, Acerbi; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan (dal 27’ s.t. Asllani), Dimarco (dal 17’ s.t. Gosens); Dzeko (dal 27’ s.t. Correa), Lautaro.

    Salernitana (3-5-2): Sepe; Gyomber, Daniliuc, Pirola (dal 38’ s.t. Sambia); Candreva, Coulibaly, Kastanos (dal 15’ a.t. Valencia), Vilhena (dal 30’ s.t. Bohinen), Mazzocchi (dal 38’ s.t. Bronn); Piatek (dal 60’ s.t. Bonazzoli), Dia.

    Ammoniti: Daniliuc (S)

    Espulsi: -

    Arbitro:  Sacchi (della Sezione di Macerata).

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