Quagliarella: "La partita della vita". L'attaccante, tre reti in quattro giorni: «Una settimana perfetta».

 

Benvenuti alla «Fabio Quagliarella colpi al volo e affini», la ditta dei gol belli e impossibili. Non sempre produce quel che promette, anche perché a volte neppure lo lasciano tentare, ma quando funziona è un po’ come essere al cinema in 3D. Ieri sera, funzionava: «Per me era la partita della vita. Dovevo dimostrare di stare bene e che quando vengo chiamato in causa cerco sempre di rispondere presente». Dopo Londra, ha appeso la locandina anche nella sala di casa, quando la partita con il Chievo stava diventando più noiosa di una telenovelas messicana: semi rovesciata dell’1-0 e a seguire piattone nell’angolino, tra portiere e difensore, per il raddoppio dei titoli di coda. Non ci fosse stato Sorrentino, una piovra, Quagliarella avrebbe ridotto il tutto a un cortometraggio, se dopo dieci minuti il portiere non gli avesse preso un diagonale perfetto (...).

 

In cerca di conferma: "Titolare a Firenze? Aspetto. Quando vengo chiamato in causa do il meglio".