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    Giovanni Galli: 'Seedorf al Milan nel momento sbagliato'

    Giovanni Galli: 'Seedorf al Milan nel momento sbagliato'

    • L.C.
    Fiorentina-Milan rimane un match di cartello, nonostante il momento difficile che sta vivendo il club rossonero. La rivalità, mista ad antipatia sportiva per quanto accaduto nello scorso campionato, rimane alta. Per questo il popolo viola cerca la rivincita. Sconfiggere il Milan vorrebbe dire estrometterlo in modo definitivo dalla corsa all’Europa League, un traguardo che è già molto difficile da raggiungere per la squadra di Seedorf. Per parlare di questa sfida, il settimanale Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Giovanni Galli, una vita lunga nove stagioni a Firenze, ma è in maglia rossonera che ha vinto tutto quello che c’era da vincere.

    Galli, partiamo dal Milan. Seedorf è l’uomo giusto al posto giusto oppure no?
    «Le intuizioni dei dirigenti del Milan sono sempre state vincenti. L’inserimento di questo nuovo tecnico ci poteva stare, anche per fargli conoscere i giocatori a disposizione ed impostare così la nuova stagione. Dispiace, perché Seedorf ha delle qualità per fare l’allenatore, ma credo che sia capitato al Milan nel momento sbagliato».
    Chi è il maggior responsabile della crisi tecnica del Milan?
    «Non è facile dirlo. Oggi il responsabile è il gruppo che sta lavorando in questo momento, come in passato era responsabile quel gruppo di lavoro. Se non ha responsabilità Seedorf, non ne aveva neanche Allegri. Probabilmente si pensava che la squadra fosse più forte di quello che è in realtà e si credeva, inoltre, che ci fossero degli uomini guida all’interno dello spogliatoio. Il Milan è una squadra che ha sempre avuto uno zoccolo duro, con dei giocatori che tramandavano lo spirito vincente di anno in anno. Tolti Abbiati e Bonera, nessuno ha una storia in quella squadra. Quando perdi Inzaghi, Gattuso, Nesta, Ambrosini e tutti gli altri è difficile ricreare un gruppo vincente».
    A proposito di Ambrosini. Avere uno come lui all’interno dello spogliatoio che cosa vuol dire?
    «E’ uno di quelli che trasporta, con la carriera che ha avuto. Quando lui arrivò alla Fiorentina dissi che era uno degli acquisti più centrati, perché dentro lo spogliatoio è uno che sa farsi ben volere e sa gestire tante situazioni. E’ un esempio positivo, ha vissuto tante battaglie e sa bene come gestire certi momenti. Uno con la sua cultura calcistica il Milan non ce l’ha e devo dire che avrebbe fatto comodo ai rossoneri».
    A Firenze si aspetta un Milan propositivo o che si affiderà solo alle ripartenze?
    «Seedorf sta cercando di cambiare un po’ la mentalità. Contro l’Atletico Madrid e contro la Juventus ha cercato di giocare a pallone nel primo tempo, ma poi alla fine ha perso la partita. Non sono molto ottimista in questo senso e devo dire che l’assenza di un anno nelle competizioni europee potrebbe anche essere utile per trovare un’identità di gioco».
    Giuseppe Rossi è finalmente a Firenze. Il momento del suo ritorno in campo si avvicina…
    «La speranza è quella di vederlo presto in campo. E’ logico che lui farà di tutto e di più per tornare in qualche gara di campionato o finale di coppa. Poi è normale che c’è il Mondiale. Io dico che spero di vederlo in Brasile per lui e per tutti, ma non sono nelle sua testa per potermi sbilanciare».
    Neto si è preso qualche rivincita nel corso di questa stagione. E’ lui la sorpresa più bella della Fiorentina?
    «Ha smantellato tutto lo scetticismo che c’era intorno a lui. Ha dimostrato di avere carattere ed in diverse partite è stato decisivo. Per come la vedo io deve lavorare ancora tanto e deve migliorare a livello tecnico. Ha grandi margini di miglioramento».

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