AFP/Getty Images

L'Europa scopre Leon Bailey, il 'reggae boy' del '97 che fa impazzire il Belgio
DALLA GIAMAICA AL GENK - Clamoroso, se si pensa che la scorsa stagione è stata la prima e unica con la prima squadra per Bailey: prodotto della Phoenix Academy, gestita da sua padre, cresce nel quartiere difficile di Cassava Piece a Kingston, capitale della Giamaica. Di educazione umile, mette subito in mostra una grande passione e propensione per il gioco del clacio, affinando le sue capacità alla Phoenix All Stars Football Academy, di proprietà dell'agente e suo padre adottivo Craig Butler. L'Accademia Phoenix ha infatti lo scopo di reclutare giovani calciatori caraibici per lanciarli nel calcio europeo. Nei suoi primi anni di calcio, Bailey ha frequentato le giovanili dell'Ajax, prima di trasferirsi al Genk con il fratello, Kyle Butler, con cui ha svolto tutta la trafila che lo ha portato in prima squadra, salvo un'esperienza nei campioni di Slovacchia dell'AS Trencin.
DUBBIO NAZIONALE - La scorsa stagione arriva per Bailey il primo contratto da professionista, un triennale con il Genk: debutta in prima squadra in occasione di una sconfitta in trasferta, contro il Sint-Truiden, ed esordisce dal primo minuto in casa, contro il Mechelen. Segna dopo tre mesi il suo primo gol nella Jupiler League, contro l'OH Leuven. Chiude la prima stagione da pro con sei reti e nove assist, contibuendo al raggiungimento del play-off in campionato e alla conquista del secondo turno di Europa League. Il giamaicano si mette in mostra per la propria rapidità e la propria capacità di puntare la porta partendo da posizione defilata. In nazionale ha già debuttato nell'Under 23, ma il commissario tecnico dei Reggae Boys Schafer ha già messo gli occhi su di lui ed è pronto a convocarlo in nazionale A, anche se Bailey si vuole riservare la possibilità di giocare per il Belgio (può ottenere il permesso di lavoro dopo cinque anni di militanza nel campionato belga). Intanto ha già cominciato a deliziare l'Europa con il suo club.
@AleDigio89