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    L'Europa prepra il piano per l'indipendenza energetica

    L'Europa prepra il piano per l'indipendenza energetica

    • Emiliano Guadagnoli
      Emiliano Guadagnoli
    Tra le conseguenze della guerra in Ucraina, una delle più discusse è quella della dipendenza energetica dell'Europa nei confronti della Russia. Per questo, l’Unione sta cercando dei metodi per svincolarsi e diventare più autonoma. Una delle proposte, sarebbe quella di rendere obbligatori i pannelli solari su determinate tipologie di edifici: commerciali, residenziali e pubblici. L'idea è contenuta nel piano REPower EU, nel quale la Commissione dell'Unione europea sta indicando la via e la metodologia per ottenere l'indipendenza energetica da Mosca nell'arco di cinque anni.
     
    L'annuncio è stato dato dalla presidente Ursula von der Leyen che ha parlato di come i pannelli dovrebbero essere installati sugli edifici commerciali e pubblici entro il 2025, mentre per i residenziali la scadenza sarebbe entro il 2029. Il piano in totale mobiliterebbe quasi 300 miliardi di euro, una cifra cospicua per un progetto molto ambizioso. L'efficienza energetica dell'Unione aumenterebbe del 4% entro il 2030, con un incremento del 5% sull'utilizzo dell'energia rinnovabile. Gli impianti dovrebbero diventare prevalentemente di interesse pubblico per legge proprio per accelerare e raggiungere il prima possibile gli obiettivi prefissati. Tutti gli Stati membri avrebbero il compito di istituire aree predisposte alle energie rinnovabili (go-to-aereas), per non superare i sei mesi per tutte le autorizzazioni richieste. Nei piani, ci sarebbe anche la costruzione di nuove centrali eoliche e solari, tutto questo per tagliare le importazioni del gas russo nel minor tempo possibile.    

    Oltre alla corsa alle energie rinnovabili, l'indipendenza energetica è raggiungibile anche grazie ai piccoli gesti quotidiani che ognuno di noi potrebbe fare, come quello di monitorare i consumi domestici e cercare di sprecare meno energia. La guerra in Ucraina ha accelerato un processo che era necessario per l'Unione, non solo per guadagnare l'indipendenza energetica, ma anche per entrare nel futuro. Se il piano dovesse andare in porto, l'Europa, finalmente, riuscirebbe ad avere una copertura delle energie rinnovabili adeguata. Tutto questo sarebbe fondamentale anche per il benessere del nostro pianeta, che beneficerebbe del cambio energetico in vista.

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