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L'eredità di Soucek, il modello De Jong: Atalanta e Bologna sulle tracce del 2004 delle meraviglie Samek
Piccoli talenti crescono in riva alla Moldava. Lo Slavia Praga ha deciso di costruirsi in casa il possibile erede di Tomas Soucek, punto di forza della nazionale ceca e del West Ham - al quale è stato venduto nell'estate 2020 per 16 milioni di euro - e Daniel Samek (foto Ansa), centrocampista classe 2004 e freschissimo di 18esimo compleanno, ha impiegato pochissimo tempo a prendersi la scena e ad attirare l'interesse degli osservatori di mezza Europa, italiane comprese.
SULLE ORME DI DE JONG - Esattamente come uno dei modelli di riferimento coi quali è cresciuto, alla pari dell'olandese del Barcellona Frenkie de Jong, il cammino verso il professionismo e la ribalta anche delle competizioni Uefa - il playoff di Europa League la scorsa estate e 4 apparizioni in Conference League poi - è iniziato in provincia, nel Hradeck Kralove per cui ha giocato all'età di 14 anni, prima del trasferimento a Praga. Una trafila nel settore giovanile, dove non mancano le occasioni gioca contro ragazzi più grandi di un anno e in cui si segnala per doti tecniche fuori dal comune ma anche per una certa anarchia tattica che gli costa qualche esclusione e lo porta, solo per un attimo, a coltivare l'idea di interrompere bruscamente il suo sogno di diventare calciatore. Il tempo di maturare e di comprendere che dietro certe decisioni c'era il desiderio di renderlo un giocatore a tutto tondo, di mettere il suo talento al servizio dei compagni e Salek spicca il volo, iniziando a gravitare nell'orbita della prima squadra nei mesi del lockdown imposto dal Covid-19 ed esordire in prima squadra il 3 marzo 2021, facendolo il più giovane debuttante della storia del club. Da lì è una corsa senza fine che lo porta a diventare una prima scelta per l'allenatore dello Slavia Praga Jindřich Trpišovský all'inizio della stagione in corso.
LA SERIE A OSSERVA - Il suo bottino è di 3 gol e altrettanti assist in 14 partite di campionato, niente male per un centrocampista che, pur spiccando per qualità offensive in termini di inserimenti e di capacità di verticalizzare il gioco in maniera spesso efficace, sta ulteriormente completando il suo bagaglio, tanto da potersi imporre in futuro anche come mediano a 360° in una linea a due. A descriverne al meglio le caratteristiche è proprio il suo allenatore: "È un calciatore box-to-box, in grado di giocare da un’area all’altra. Non ha paura di correre rischi quando ha la palla tra i piedi e gioca a testa alta. Ha una grande visione di gioco e sa fare le scelte giuste, oltre a saper cambiare il ritmo a seconda delle situazioni". Un gioiello da crescere con calma, anche in ottica nazionale, e provando a resistere finché sarà possibile alle tentazioni e al richiamo dei grandi campionati europei e delle big del Vecchio Continente. Anche dall'Italia qualcuno si è fatto sentire, col Bologna che secondo la stampa ceca è stato respinto all'ingresso nelle passate settimane e l'Atalanta che è l'altro club di Serie A che lo monitora con attenzione.
SULLE ORME DI DE JONG - Esattamente come uno dei modelli di riferimento coi quali è cresciuto, alla pari dell'olandese del Barcellona Frenkie de Jong, il cammino verso il professionismo e la ribalta anche delle competizioni Uefa - il playoff di Europa League la scorsa estate e 4 apparizioni in Conference League poi - è iniziato in provincia, nel Hradeck Kralove per cui ha giocato all'età di 14 anni, prima del trasferimento a Praga. Una trafila nel settore giovanile, dove non mancano le occasioni gioca contro ragazzi più grandi di un anno e in cui si segnala per doti tecniche fuori dal comune ma anche per una certa anarchia tattica che gli costa qualche esclusione e lo porta, solo per un attimo, a coltivare l'idea di interrompere bruscamente il suo sogno di diventare calciatore. Il tempo di maturare e di comprendere che dietro certe decisioni c'era il desiderio di renderlo un giocatore a tutto tondo, di mettere il suo talento al servizio dei compagni e Salek spicca il volo, iniziando a gravitare nell'orbita della prima squadra nei mesi del lockdown imposto dal Covid-19 ed esordire in prima squadra il 3 marzo 2021, facendolo il più giovane debuttante della storia del club. Da lì è una corsa senza fine che lo porta a diventare una prima scelta per l'allenatore dello Slavia Praga Jindřich Trpišovský all'inizio della stagione in corso.
LA SERIE A OSSERVA - Il suo bottino è di 3 gol e altrettanti assist in 14 partite di campionato, niente male per un centrocampista che, pur spiccando per qualità offensive in termini di inserimenti e di capacità di verticalizzare il gioco in maniera spesso efficace, sta ulteriormente completando il suo bagaglio, tanto da potersi imporre in futuro anche come mediano a 360° in una linea a due. A descriverne al meglio le caratteristiche è proprio il suo allenatore: "È un calciatore box-to-box, in grado di giocare da un’area all’altra. Non ha paura di correre rischi quando ha la palla tra i piedi e gioca a testa alta. Ha una grande visione di gioco e sa fare le scelte giuste, oltre a saper cambiare il ritmo a seconda delle situazioni". Un gioiello da crescere con calma, anche in ottica nazionale, e provando a resistere finché sarà possibile alle tentazioni e al richiamo dei grandi campionati europei e delle big del Vecchio Continente. Anche dall'Italia qualcuno si è fatto sentire, col Bologna che secondo la stampa ceca è stato respinto all'ingresso nelle passate settimane e l'Atalanta che è l'altro club di Serie A che lo monitora con attenzione.