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L'equivoco Ronaldo, l'assenza di un Dzeko e il centrocampo: ad oggi la Juve non è la squadra da battere
Non sono ancora convinto che la Juventus sia la squadra da battere nel prossimo campionato. E’ vero che ha cambiato allenatore passando da Andrea Pirlo a Massimiliano Allegri e questo dovrebbe restituirle almeno un cinquanta per cento di credibilità, ma quanto all’organico siamo fermi all’ultima giornata dello scorso campionato quando, nel valutare il fallimento in Serie A e in Champions League, oltre a Pirlo venivano indicate altre cause. L’equivoco Ronaldo, prima di tutto, lo scarso coinvolgimento causa infortuni di Paulo Dybala e la bassa qualità del centrocampo, dove Arthur non ha mai convinto, Rabiot è andato a corrente alternata, Bentancur ha forse fatto la sua peggior stagione, McKennie è mediocre e Ramsey ha rappresentato un’autentica palla al piede.
Ora va detto che cedere o liberarsi di Ronaldo è il primo problema della Juve. Sia perché a 30 milioni di euro netti (62 lordi) non esiste club - se non forse il Paris - che si faccia avanti. Sia perché non si può costruire il futuro di una squadra su un calciatore di 36 anni che ha intrapreso la parabola discendente. Dice lo statistico: l’ultimo Ronaldo ha vinto la classifica marcatori sia in Serie A che all’Europeo. Vero, come è vero che la Juventus, nonostante i suoi gol, non ha vinto lo scudetto per la prima volta dopo nove anni consecutivi e il Portogallo è stato eliminato agli ottavi. Più prosaicamente, Ronaldo gioca per se stesso, non lascia calciare una punizione o un calcio di rigore ai compagni, ha perso velocità e brillantezza (tanto che alle sue finte non abbocca più nessuno) e - cosa più importante - vuole partire sempre da sinistra, condizione che determina la necessità di una punta centrale di cui la Juve è al momento sprovvista. Morata, per esempio, non è un centravanti, lo fa come può e sempre puntando sulla profondità. Alla Juve, invece, servirebbe uno come Dzeko che già tentò di prendere lo scorso anno.
Quindi la situazione della Juve in attacco è di grande ingolfamento (Ronaldo, Dybala, Morata, Chiesa, in teoria Kulusevski) e di altrettanta contraddizione. Le serviva Dzeko o Icardi e ha confermato Morata, detiene Ronaldo che vorrà sempre giocare e però è Dybala l’uomo su cui Allegri ha deciso di puntare, c’è Chiesa con un Europeo in più che, in teoria dovrebbe essere titolare fisso, anche se non è propriamente e solo un attaccante, non posso dimenticare Bernardeschi per il quale o Allegri si inventa qualcosa, oppure va venduto adesso che anche lui si è appuntato sulla giacca la coccarda di una vittoria internazionale. Che cosa intendo quando parlo di invenzioni? Intendo una diversa collocazione tattica di calciatori che hanno già una loro precisa connotazione. Detto di Bernardeschi che, con Allegri, ha già fatto la mezzala, un altro che potrebbe cambiare ruolo è proprio Kulusevski. Allegri lo conoscerà bene solo adesso, ma una mezza idea di impiegarlo a centrocampo ce l’ha fin dalla scorsa stagione.
Non c’è dubbio che il reparto mediano sia il più bisognoso di restauri. Non è un caso, infatti, che la Juve stia cercando in tutti i modi di acquistare Locatelli dal Sassuolo. Il giocatore ha già fatto la sua scelta e questo agevolerà la conclusione della trattativa, incagliatasi per ora sulla cifra di 40 milioni che la società emiliana pretende, mentre la Juve mira a tre-quattro milioni in meno. Locatelli è un grande centrocampista, ma alla Juve serve anche un centrale. Allegri è convinto di averlo in casa (Bentancur), ma mi permetto di dissentire. L’uruguaiano non ha mai fatto il salto di qualità e l’ultimo anno è stato uno strazio. Quindi, anche con Locatelli, la Juve non sarebbe completa né in mezzo, né davanti.
Davvero una squadra siffatta sarebbe competitiva per il campionato e per la Champions? Io credo di no e ci aggiungo la difesa. Chiellini (se rinnova) e Bonucci sono ancora fortissimi in una competizione breve, ma se guardiamno all’intera stagione è giusto puntare tutto su De Ligt e di temere Demiral di scorta. Altrimenti vedo un altro anno di sofferenza.
Ora va detto che cedere o liberarsi di Ronaldo è il primo problema della Juve. Sia perché a 30 milioni di euro netti (62 lordi) non esiste club - se non forse il Paris - che si faccia avanti. Sia perché non si può costruire il futuro di una squadra su un calciatore di 36 anni che ha intrapreso la parabola discendente. Dice lo statistico: l’ultimo Ronaldo ha vinto la classifica marcatori sia in Serie A che all’Europeo. Vero, come è vero che la Juventus, nonostante i suoi gol, non ha vinto lo scudetto per la prima volta dopo nove anni consecutivi e il Portogallo è stato eliminato agli ottavi. Più prosaicamente, Ronaldo gioca per se stesso, non lascia calciare una punizione o un calcio di rigore ai compagni, ha perso velocità e brillantezza (tanto che alle sue finte non abbocca più nessuno) e - cosa più importante - vuole partire sempre da sinistra, condizione che determina la necessità di una punta centrale di cui la Juve è al momento sprovvista. Morata, per esempio, non è un centravanti, lo fa come può e sempre puntando sulla profondità. Alla Juve, invece, servirebbe uno come Dzeko che già tentò di prendere lo scorso anno.
Quindi la situazione della Juve in attacco è di grande ingolfamento (Ronaldo, Dybala, Morata, Chiesa, in teoria Kulusevski) e di altrettanta contraddizione. Le serviva Dzeko o Icardi e ha confermato Morata, detiene Ronaldo che vorrà sempre giocare e però è Dybala l’uomo su cui Allegri ha deciso di puntare, c’è Chiesa con un Europeo in più che, in teoria dovrebbe essere titolare fisso, anche se non è propriamente e solo un attaccante, non posso dimenticare Bernardeschi per il quale o Allegri si inventa qualcosa, oppure va venduto adesso che anche lui si è appuntato sulla giacca la coccarda di una vittoria internazionale. Che cosa intendo quando parlo di invenzioni? Intendo una diversa collocazione tattica di calciatori che hanno già una loro precisa connotazione. Detto di Bernardeschi che, con Allegri, ha già fatto la mezzala, un altro che potrebbe cambiare ruolo è proprio Kulusevski. Allegri lo conoscerà bene solo adesso, ma una mezza idea di impiegarlo a centrocampo ce l’ha fin dalla scorsa stagione.
Non c’è dubbio che il reparto mediano sia il più bisognoso di restauri. Non è un caso, infatti, che la Juve stia cercando in tutti i modi di acquistare Locatelli dal Sassuolo. Il giocatore ha già fatto la sua scelta e questo agevolerà la conclusione della trattativa, incagliatasi per ora sulla cifra di 40 milioni che la società emiliana pretende, mentre la Juve mira a tre-quattro milioni in meno. Locatelli è un grande centrocampista, ma alla Juve serve anche un centrale. Allegri è convinto di averlo in casa (Bentancur), ma mi permetto di dissentire. L’uruguaiano non ha mai fatto il salto di qualità e l’ultimo anno è stato uno strazio. Quindi, anche con Locatelli, la Juve non sarebbe completa né in mezzo, né davanti.
Davvero una squadra siffatta sarebbe competitiva per il campionato e per la Champions? Io credo di no e ci aggiungo la difesa. Chiellini (se rinnova) e Bonucci sono ancora fortissimi in una competizione breve, ma se guardiamno all’intera stagione è giusto puntare tutto su De Ligt e di temere Demiral di scorta. Altrimenti vedo un altro anno di sofferenza.