Redazione Calciomercato
L’Ecuador forzato a rinunciare al ‘colombiano’ Castillo. La Tri all’esordio per rovinare i Mondiali al Qatar
LA VICENDA – Per risalire alle motivazioni della mancata convocazione di Castillo si deve tornare allo scorso maggio. Allora arrivò la denuncia dalla federazione cilena che intimava alla Fifa di eliminare l’Ecuador dalla competizione poiché aveva schierato un giocatore nato in Colombia. La denuncia, presentata anche dal Perù, era stata respinta ma il Tas, pur ribadendo la sua nazionalità ecuadoriana, ha sanzionato la federazione per aver usato un documento falso. E comminandogli tre punti di penalizzazione da scontare nelle qualificazioni per i Mondiali 2026 e oltre 100 mila euro di multa. Per non rischiare ulteriormente, l’Ecuador ha deciso quindi estromettere il giocatore che era comunque in dubbio per un infortunio a una caviglia.
REAZIONI – Una scelta sensata ma dura per Gustavo Alfaro, il ct. “Sarà comunque con noi. L’ho già detto, avrebbe dovuto essere qui. Ma io sono un allenatore, non un avvocato quindi devo rispettare la decisione della Federazione. Lui ama questa nazione e nazionale, è un nostro simbolo. Ci sarà, anche se non fisicamente”, ha detto nella conferenza stampa pre sfida al Qatar. Gli ha fatto eco l’allenatore del club di Castillo, il Leon di Paiva. “Gli ho parlato al telefono. Due giorni prima gli avevano detto che sarebbe partito per il Qatar e poi nulla. È distrutto, è ovvio. Noi e la sua famiglia gli siamo vicini”.
MONDIALI - In Qatar comunque l’Ecuador ci arriva con speranze di far bene. Dopo non aver partecipato a Russia 2018 e una Copa America da dimenticare, i sudamericani hanno rivoluzionato la propria rosa, portando ai Mondiali gran parte dei ragazzi dell’Under 20 arrivata terza nella rassegna iridata del 2019. La squadra di Alfaro ha eliminato team come Colombia, Cile e Perù e vuole stupire anche nel prossimo mese.