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    L'Atalanta ridimensiona la Roma degli 'scarti' nerazzurri. Gasperini-Gomez come Spalletti con Totti

    L'Atalanta ridimensiona la Roma degli 'scarti' nerazzurri. Gasperini-Gomez come Spalletti con Totti

    • Enrico Maida
      Enrico Maida
    E’ tornato. Ilicic ribalta una partita che s’era fatta insidiosa con due assist e un gol. Ridimensionata la Roma, che non ha mai battuto le squadre di alta classifica e che nell’occasione è sembrata in crisi fisica, cedendo di schianto dopo una quarantina di minuti. Piccola, maliziosa osservazione: nella Roma di Bergamo giocavano cinque scarti dell’Atalanta (Cristante, Ibanez, Mancini, Spinazzola, più Karsdorp). Perché dovrebbe vincere Fonseca?

    Nel giorno dei gol lampo la Roma fa compagnia al Milan: sono passati un paio di minuti quando Mikhitaryan serva a Dzeko il ipallone per battere Gollini, sconcertato dallo stordimento del reparto difensivo. C’erano due romanisti e nove dell’Atalanta, grigi come le maglie indossate per l’occasione a scopo benefico.

    Schierate a specchio come da copione, le due squadre si sono preoccupate soprattutto a non sbagliare. La Roma avrebbe potuto arrotondare più di quanto abbia fatto l’Atalanta, soprattutto quando Spinazzola si è trovato in condizione di mirare la porta vuota (palo esterno). Ma per quanto banale possa sembrare questa considerazione, l’assenza di Gomez ha pesato e come.

    Fatte le debite proporzioni, la querelle Gasperini-Gomez ricorda in qualche modo il tormentone Spalletti-Totti. Arriva il momento, non si sa dove e non si sa quando, della frattura inattesa e insanabile. Riappare la sindrome del capitano bandiera ma anche dei valori e dei diritti di competenza della società. E il dibattito si allarga coinvolgendo personaggi particolari. Nel tempo dei virologi, che forse un giorno sposteranno l’attenzione sul campionato di calcio, Vittorio Feltri rivendica la fede bergamasca intimando al Papu di mettere da parte malumori e rancori nell’interesse comune. Ma nella turbolenza in atto, conta come sempre di  più la volontà del giocatore. Insieme all’orgoglio del tecnico, che in cuor suo vuole dimostrare la solidità del carisma.

    Colto forse da un momento di nostalgia dei bei  tempi, Gasp ha deciso di riaccendere Ilicic che aveva visto il primo tempo in panchina. Il calcio non è una scienza esatta ma la classe non è acqua. Il malinconico sloveno ha trovato subito l’ispirazione per innescare Zapata. E quando dico innescare non uso un termine improrpio perché quella che il colombino sgancia è una vera e propria bomba. 

    La Roma in evidente calo fisico potrebbe ancora sognare se Gollini non indovinasse la parata della domenica reprimendo la goia di Veretout. Il talento di Ilicic si manifestava anche per il gol del vantaggio, realizzato da Gosens ispirato da Ilicic. Entrava Muriel, giustiziere storico della Roma alla quale ha segnato con oggi otto gol, l’ultimo al sempre più incerto Mirante.


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    IL TABELLINO

    Atalanta-Roma 4-1 (primo tempo 0-1)


    Marcatori: 3' p.t. Dzeko (R), 14' s.t. Zapata (A), 25' s.t. Gosens (A), 27' s.t. Muriel (A), 40' s.t. Ilicic (A)

    Assist: 3' p.t. Mkhitaryan (R), 14' s.t. Ilicic (A), 25' s.t. Ilicic (A)

    Atalanta (3-4-2-1): Gollini, Toloi, Romero (1' s.t. Palomino), Djimsiti, Hateboer, de Roon, Freuler, Gosens (45' s.t. Mojica), Malinovskyi (36' s.t. Miranchuk), Pessina (1' s.t. Ilicic), Zapata. All. Gasperini

    Roma (3-4-2-1): Mirante, Mancini, Smalling, Ibanez, Karsdorp, Pellegrini (36' s.t. Villar), Veretout (36' s.t. Perez), Spinazzola (21' s.t. Peres), Pedro (29' s.t. Cristante), Mkhitaryan, Dzeko. All. Fonseca.

    Arbitro: Marco di Bello, Brindisi.

    Ammoniti: 36' p.t. Pellegrini (R), 37' p.t. Malinovskyi (A) 39' p.t. Romero (A), 12' s.t. Mirante (R)

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