L'Argentina è Messi. Leader in campo e della protesta contro la stampa VIDEO
Messi, più che mai Messi. Nel suo momento più delicato, l'Argentina si aggrappa ancora una volta al suo leader tecnico, protagonista indiscusso del 3-0 alla Colombia che rimette in corsa l'Albiceleste per la qualificazione al prossimo Mondiale. Un capolavoro su calcio di punizione, un assist clamoroso per il momentaneo raddoppio di Pratto (preferito a Higuain e Aguero e a suo modo decisivo) e il passaggio per il tris servito da Di Maria. I numeri dicono quasi sempre la verità e quelli della Pulce nel 2016 con la sua nazionale, nella quale viene spesso accusato di non essere lo stesso trascinatore di Barcellona, sono pazzeschi: c'è il suo timbro su 14 reti in 11 gare, con 8 centri e 6 passaggi decisivi (includendo le statistiche in blaugrana, il conteggio sale a 52 e 31 in 56 apparizioni). Grazie alla magia firmata al Bicentenario di San Juan, Messi è salito a quota 17 centri nei match di qualificazioni al Mondiale, raggiungendo l'ex interista Zamorano, portandosi a -1 da Salas e a -2 dai leader di questa speciale graduatoria, Hernan Crespo e Luis Suarez. La minaccia di abbandono dopo la sconfitta nella finale dell'ultima Coppa America è definitivamente alle spalle: senza di lui, l'Argentina ha vinto un solo match su 7 nelle qualificazioni, con lui sono arrivate 4 vittorie su 5 partite.
POLEMICA CON LA STAMPA - Leader in campo e anche leader carismatico dello spogliatoio. Benchè la discussione sull'argomento proseguirà almeno fino a quando l'asso del Barcellona non trascinerà l'Argentina alla vittoria di un titolo internazionale importante, possibilmente un Mondiale, per cancellare l'ombra ingombrante di Maradona, la tanto invocata rivoluzione richiesta da stampa e tifosi non potrà prescindere dalla presenza di Messi. Il campione rosarino è stato infatti protagonista anche di un postpartita in cui i festeggiamenti per il 3-0 alla Colombia hanno presto lasciato spazio alla polemica con i giornalisti locali, colpevoli in particolare del presunto scoop che spiegherebbe le recenti esclusioni dall'undici titolare del Pocho Lavezzi. L'ex attaccante del Napoli è stato accusato di aver fumato due spinelli in ritiro, notizia che ha lo spinto a sporgere querela contro il giornalista autore dell'articolo e Messi a leggere un comunicato a nome della squadra col quale si annuncia il silenzio stampa a tempo indeterminato. Dentro e fuori dal campo è stata (ancora) la noche del Diez e il Mondiale torna ad essere un obiettivo concreto.
Messi's free-kick vs Colombia pic.twitter.com/hr2s7wpFNk
— S. Saleh Abbas (@SyedSalehAbbas) 16 novembre 2016
POLEMICA CON LA STAMPA - Leader in campo e anche leader carismatico dello spogliatoio. Benchè la discussione sull'argomento proseguirà almeno fino a quando l'asso del Barcellona non trascinerà l'Argentina alla vittoria di un titolo internazionale importante, possibilmente un Mondiale, per cancellare l'ombra ingombrante di Maradona, la tanto invocata rivoluzione richiesta da stampa e tifosi non potrà prescindere dalla presenza di Messi. Il campione rosarino è stato infatti protagonista anche di un postpartita in cui i festeggiamenti per il 3-0 alla Colombia hanno presto lasciato spazio alla polemica con i giornalisti locali, colpevoli in particolare del presunto scoop che spiegherebbe le recenti esclusioni dall'undici titolare del Pocho Lavezzi. L'ex attaccante del Napoli è stato accusato di aver fumato due spinelli in ritiro, notizia che ha lo spinto a sporgere querela contro il giornalista autore dell'articolo e Messi a leggere un comunicato a nome della squadra col quale si annuncia il silenzio stampa a tempo indeterminato. Dentro e fuori dal campo è stata (ancora) la noche del Diez e il Mondiale torna ad essere un obiettivo concreto.
#Eliminatorias El anuncio del plantel de la Selección @Argentina, en la palabra de su capitán, Lionel #Messi pic.twitter.com/rDSksCfzeE
— Selección Argentina (@Argentina) 16 novembre 2016