Palermo-Roma: l'analisi di Katia Serra
Alzi la mano chi ancora non si è accorto del Palermo. Squadra strutturata, con mentalità, esprime un buon calcio con giocatori che abbinano il sacrificio alla tecnica anche con l'Inter ha fornito una prestazione di spessore. Chissà se Garcia nell'intervallo lo ha ricordato ai suoi....il cambio di atteggiamento lo lascia supporre...
Sta di fatto che, pronti e via, la Roma si trova sotto per un errore individuale non recuperato dai compagni. Nella gestione della palla in uscita Astori sbaglia il passaggio, Vazquez fornisce l'assist per Dybala che si trova solo davanti alla porta e porta in vantaggio i suoi con Yanga Mbiwa che si stava allargando per cominciare il gioco, così era lontanissimo dal compagno di reparto. Una squadra che punta allo scudetto, al di là delle assenze, non può permettersi un approccio poco concentrato e determinato. Stasera negli undici iniziali aveva un'età media più bassa di due anni rispetto agli avversari: perché non pensare che è mancata la personalità ? Che dire poi degli attaccanti? Quelli rosanero non solo hanno creato occasioni, muovendosi continuamente per allargare la difesa e trovarsi uno spazio in cui ricevere, ma sono stati i primi a fare pressing a tutto campo.
Già il pressing, l'arma usata dai ragazzi di Iachini con una continuità impressionante. Morganella nel primo tempo in raddoppio sul centro destra per impedire a Strootman di ricevere il pallone e costruire, Vazquez a ballare tra i due centrocampisti per costringerli a giocare sotto pressione, Rigoni e Barreto aggressivi e pronti alternativamente a inserirsi nelle azioni offensive insieme al laterale per attaccare almeno in 4 ( i due attaccanti + centrocampista interno + difensore esterno). In questo contesto, mai concesso l'1 contro 1 centrale, perché Destro era marcato da due difensori e Iturbe e Liajic costretti a saltarne due per diventare un minimo pericolosi.
Gli attaccanti giallorossi, invece sono stati poco volenterosi a proporsi senza palla e assenti nella fase di non possesso, per una squadra che a centrocampo ha subito la superiorità avversaria sia perché il giocatore tra le linee (prima Paredes e poi Pjanic) non ha mai trovato lo smarcamento, sia perché i difensori esterni sono rimasti spesso bassi lasciando il 3 contro 2 a centrocampo al Palermo. Una squadra compatta, con 8 uomini dietro la linea della palla, che su palla esterna si è difesa a 4 e su quella centrale a 5 aggredendo costantmente il portatore.
Nel secondo tempo il passaggio dal 4213 al 433 ha dato più certezza al centrocampo della Roma con Strootman davanti alla difesa ma, al di là del modulo, sono state le distanze e un atteggiamento con maggior sacrificio nel correre senza palla ad aver dato compattezza alla squadra. Nel finale l'ingresso di Totti e Maicon, due giocatori di personalità, ha alzato il baricentro della squadra, pur non trovando quell'imprevedibilità necessaria per superare una difesa attenta.
Il Palermo, settimana dopo settimana migliora l'autostima, gioca con una tranquillità da grande, attraversa un ottimo momento di forma atletica, predilige le verticalizzazioni e ha trovato due attaccanti come Vazquez e Dybala che si sacrificano moltissimo per la squadra senza perdere lucidità. Pure Quaison e Belotti, subentrati, hanno mostrato di essere pronti.
Peccato che Dybala abbia detto no a Conte. Nonostante sia alto solo 179 cm salta come una molla, lotta come un leone, ha la tecnica di un fuoriclasse e attacca la profondità con profitto uscendo vincente anche nei duelli corpo a corpo. Vazquez, al contrario ha lanciato segnali di apertura al CT e chissà se, continuando su questo standard, non riesca a convincerlo...
Katia Serra