Fiorentina-D'Agostino.| L'agente: 'Sono sbalordito'
'Una volta arrivati alle buste, l'esito della compartecipazione era scontato. Sono rimasto stupefatto ed incredulo dall'atteggiamento tenuto nella vicenda da parte della Fiorentina'. Il procuratore di Gaetano D'Agostino, l'avvocato Paolo Rodella, ospite ai microfoni di Radio Toscana torna sul mancato riscatto del suo assistito da parte del club viola. 'L'impegno economico della Fiorentina l'anno scorso era talmente importante che arrivare alle buste significava perdere l'investimento fatto dal club gigliato undici mesi fa. Considerata l'annata non brillantissima della squadra, e con la tifoseria che spesso si è lamentata del bel gioco, l'ultimo giocatore da far partire da Firenze a mio avviso era D'Agostino. Il calcio è fatto di numeri, e quest’ultimi parlano per i calciatori. D'Agostino ha giocato dodici partite da titolare, facendo cinque gol e due assist. Dopo Gilardino e Cerci è risultato il miglior cannoniere della squadra, quindi non si può parlare per lui di annata negativa. Era l'ultimo arrivato, era reduce dai postumi di un infortunio al ginocchio, quantomeno è stata una stagione in linea con i compagni di squadra in viola'.
'D'Agostino è risultato vittima di un'incertezza tattica: quando lo si è preso, sapendo che è regista, si sapeva bene come lo si doveva utilizzare - ha proseguito Rodella -. Viene invece fatto giocare trequartista, fa gol al Napoli, poi ci si dimentica del suo ruolo, e giocando con il 4-2-3-1 il mio assistito non si trova benissimo. Ad un certo punto si torna ad utilizzare un modulo con i tre centrocampisti, ma davanti alla difesa gioca Donadel che ha caratteristiche diverse da D'Agostino, e infine il ruolo di quest’ultimo è ricoperto da Montolivo. Invece di valorizzare la coppia D'Agostino-Montolivo, si è costruito fra loro due un dualismo, pur avendo i due caratteristiche diverse'.