Koopmeiners: "Mai avuto dubbi sulla Juventus, Zidane fonte d'inspirazione. Atalanta? Fatte cose speciali con Gasp"
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PRIME SENSAZIONI - “Faccio la conferenza in inglese per trovare le parole giuste per dire tutto. E' stato stupendo, è stato emozionante arrivare qui, avevo aspettative soddisfatte. Sono molto felice è stato molto bello avere più giorni per poterci preparare per le prossime partite, per potermi allenare insieme alla squadra. Sono molto felice di cominciare”.
SCELTA JUVE - “Da quando ero bambino ho guardato le grandi e tra queste la Juventus. Seguivo il campionato italiano e la Juve, quando sono arrivato in Italia mi sono reso conto di quanto fosse eccezionale la Juve, ho continuato a seguirla, ho potuto respirare l'atmosfera di questo club e continuavo a pensare alla Juve. Quando c'è stata l'opportunità non ho avuto alcun dubbio”.
I GIORNI PRIMA - “Sono molto felice di essere qui, il mondo del calcio a volte è difficile, non tutto è semplice. Bisogna spesso aspettare, ci sono cose che non si conoscono, ma ero convinto e fiducioso sarebbe successo, ci sono stati ottimi contatti tra il mio agente e il club. Ci sono alti e bassi ma sono sempre stato fiducioso, adesso sono molto concentrato e eccitato per il futuro”.
LA TUA VERSIONE - “La cosa più importante è che ho trascorso dei bellissimi anni all'Atalanta, soprattutto la vittoria del trofeo nell'ultima stagione, il mio primo titolo. Sono cresciuto tantissimo come uomo oltre che come calciatore. La mia famiglia si è sentita sempre la benvenuta, tre anni eccezionali, sono stato molto felice. Nell’arco della carriera di un calciatore ci possono essere tanti punti di vista, ma ho imparato tantissimo, abbiamo fatto cose speciali insieme. Ora sono contento di essere passato dall’Atalanta alla Juventus”.
OBIETTIVI - “Non raggiungere il top, la cosa più importante è la squadra. Dal primo momento mi sono sentito parte di una famiglia”.
IN COSA SEI MIGLIORATO - “Io ho giocato anche come difensore centrale per diversi anni. In Italia non tutti mi conoscevano, ho giocato in ruoli diversi più avanti, a volte come ala. Preferisco giocare come centrocampista, a questo la Juve è interessata. Io vorrei giocare in più posizioni, vorrei diventare più completo rispetto a quello che sono adesso”.
ACCOGLIENZA - “Ringrazio i tifosi, un'esperienza fantastica. Avere questa sensazione, quel giorno, e dopo la prima partita allo stadio, questo è qualcosa che i calciatori vogliono, le aspettative sono alte ma come ho detto mi piacciono le responsabilità. C'è pressione, ci sono aspettative ma è un onore giocare per questo club ed è quello che cerco come giocatore. Voglio lavorare tutti i giorni a servizio della squadra. Come squadra abbracciamo questo tipo di pressioni”.
NUMERO DI MAGLIA - “Ho chiesto se potevo tenere questo numero che è importante, ho sempre giocato con il numero 8 anche in Olanda. All'Atalanta no nera disponibile ma appena si è liberato l'ho chiesto”.
THIAGO MOTTA - “Ci sono delle somiglianze, ama gli allenamenti intensi vuole fare pressing durante la partita ed è una cosa che apprezzo. E' calzante per il mio ruolo. Differenze? La formazione, ma è sempre difficile dire queste cose, quando si gioca ci possono essere delle differenze. Una cosa in comune è l'intensità”.
COSA HA CHIESTO THIAGO MOTTA - “Mi ha dato un ottimo benvenuto, è anche esigente e mi fa felice. Ho parlato con tutti ci vediamo tutti i giorni ho visto tutta la squadra ancora prima delle nazionali. Il feeling è positivo. C'è fame e c'è energia”.
RUOLO - “Il mio ruolo è giocare dietro gli attaccanti, una posizione che mi piace molto e ho giocato spesso qui. Anche se gioco più avanti ho imparato molto a centrocampo”.
CHAMPIONS - “Sarà una grande partita, conosco molti dei calciatori del Psv, ho giocato con molti di loro, so quali sono le tattiche e posso aiutare la mia squadra. Dobbiamo guardare a noi stessi”.
CONDIZIONE FISICA - “Mi sento molto bene, l'ultimo mese è stato difficile ma adesso sono in forma, mi sono allenato intensamente e sono stato contento di giocare 45' contro la Roma, non ho problemi dal punto di vista fisico e sono pronto anche a giocare da titolare”.
CALCIATORE DA ISPIRAZIONE - “Sempre stato un fan di Zidane, un calciatore eccezionale, per molti fonte d'ispirazione. Andrea Pirlo, Marchisio, sono tanti. Tanti calciatori eccezionali sono passati di qui”.
DE LIGT - “Si ne ho parlato, ho giocato con lui in nazionale. Quando c'erano voci ne ho parlato, gli ho chiesto se c'era qualcosa che dovessi sapere”.
MUSEO JUVE - “Non ancora, ci andrò sicuramente. Ho visto il museo del cinema, sto cercando di andare dappertutto”.
LEADER - “Come giocatore la responsabilità è di aiutare la squadra. ho sempre voluto essere un leader anche senza fascia, per me è naturale essere un buon giocatore. Tutti cercano di dare il contributo e questo è fondamentale piuttosto che avere un singolo leader. Tutti vogliono avere lo stesso livello di motivazione questo è quello che ho potuto vedere. Avere responsabilità e condividerlo con la squadra”.
SCUDETTO - “La Juventus è un club che nella storia ha vinto tantissimi trofei. La cosa importante al momento è procedere per gradi ed è quello di cui abbiamo parlato con l'allenatore. Ci vuole tempo affinché ci conosciamo tutti. L'importante è conoscerci e pensare ad una partita dopo l'altra. Chiaro che vogliamo vincere ma l''approccio deve essere graduale”.
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