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    Kondogbia dimentica l'Inter: 'E' il mio  miglior momento, ho più fiducia. Il merito è del Valencia e della squadra'

    Kondogbia dimentica l'Inter: 'E' il mio miglior momento, ho più fiducia. Il merito è del Valencia e della squadra'

    Il centrocampista dell'Inter, in prestito quest'anno al Valencia, Geoffrey Kondogbia, ha parlato ai microfoni di El Desmarque in Spagna del suo attuale momento, con la formazione spagnola che viaggia a ritmi spediti in Liga anche grazie ai suoi gol. 

    IL VALENCIA - "Quando ero bambino guardavo tutte le squadre e avevo le maglie di molte di esse. Compresa quella del Valencia. Io seguivo tutte le squadre, quelle che arrivavano in alto mi piacevano particolarmente. Avevo la maglia del Valencia, però non posso dire che ero un fan. Ammiravo Pablo Aimar, Ruben Baraja, ma anche Ronaldo, Zinedine Zidane e Ronaldinho; giocatori che ti facevano sognare". 


    DALL'INTER AL VALENCIA - "La chiave del mio momento magico? Penso sia la squadra, che mi aiuta a mantenere un buon rendimento in campo. Ma anche il lavoro e la fiducia. Oggi ho più fiducia in me stesso e c'è un bel gruppo. Tutti cerchiamo di darci una mano l'un l'altro e queste piccole cose hanno fatto sì che alla fine sia riuscito a segnare tre gol. Quanti ne farò alla fine? Non mi pongo un obiettivo preciso, la cosa più importante è il collettivo e vincere il maggior numero di partite possibili. Se poi arrivano altri gol bene, sarà un valore aggiunto; ma non è una priorità".

    MAGIC MOMENT - "Difficile dirlo. In alcuni aspetti sì, in altri no. A livello di gioco, ci sono alcuni aspetti dove mi trovo nel miglior momento, in altri invece sto facendo meno bene che negli anni scorsi. Se guardiamo solo le statistiche senza fermarsi sul contenuto, però, direi di sì". 

    OBIETTIVO MONDIALE - "La concorrenza è importante. La Francia ha una Nazionale completa. C'è molta competizione, ma io sono francese e l'obiettivo è essere presente a questo torneo. Cercherò di essere il più regolare possibile, poi non sta a me decidere. Cosa direi a Didier Deschamps? Il messaggio lo devo mandare sul campo di gioco, non con le parole. Non ho nulla da dirgli, l'unico messaggio da mandargli è il mio rendimento sul campo".


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