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  • Kings League World Cup Nations, c'è anche l'Italia: "E' un progetto enorme"

    Kings League World Cup Nations, c'è anche l'Italia: "E' un progetto enorme"

    • Francesco Guerrieri

    Anno nuovo, calcio nuovo? Più o meno. Il calcio del futuro, per molti. Benvenuti alla Kings League: 7 vs 7, 40 minuti a partita (20 a tempo) e la possibilità di giocarsi delle carte speciali durante la gara. L'obiettivo è quello di regalare emozioni e colpi di scena. Il fenomeno è nato in Spagna da un'idea dell'ex difensore del Barcellona Gerard Piqué. Sta arrivando anche in Italia, e chi lo vive da dentro non ha dubbi: "Vedrete, inizieranno a seguirla in tanti". Parola di Alessandro Gelsi, centrocampista classe '97 con un discreto passato tra Serie C e Serie D e ora uno dei protagonisti della Nazionale italiana che oggi debutterà al Mondiale della Kings League alle 16 contro il Giappone. Siamo i padroni di casa, una delle squadre da battere: il torneo si giocherà a Milano e la finale è i programma all'Allianz Stadium di Torino il 12 gennaio.


    KINGS LEAGUE WORLD CUP NATIONS: DOVE VEDERLA, LE SQUADRE E I CONVOCATI DELL'ITALIA

    Questo nuovo sport è una macchina dietro alla quale c'è un'organizzazione pazzesca e tante persone che lavorano da tempo per garantire spettacolo. La Kings League sta attirando anche tanti ex giocatori e tra tra i convocati nella nazionale azzurra per il Mondiale ci sono anche Bonucci, Viviano e Ciccio Caputo (i primi due non ci saranno per il debutto, raggiungeranno la squadra per la seconda gara del 3 gennaio, Caputo è ancora in attività ma svincolato). Da giorni a Milano sono presenti le 16 nazionali che giocheranno il Mondiale, sono tutte nello stesso albergo in un clima disteso e sereno in attesa di affrontarsi in campo. Giocano, ridono, scherzano tra di loro mischiando culture ed esperienze: "I giovani ci si stanno avvicinando, sono sicuro che già a partite dal Mondiale la Kings League inizierà a essere seguita" ribadisce Gelsi nella nostra intervista.

    COS'E' LA KINGS LEAGUE: IL REGOLAMENTO


    Qual è stato il fattore che ti ha convinto ad accettare questo nuovo percorso?
    "Non è servito molto tempo, perché si parla di un progetto enorme. Ho potuto toccare con mano la serietà di chi ci lavora e tutto quello che c'è dietro, inoltre mi ha stuzzicato anche il fatto di giocare il Mondiale in Italia".

    C'è chi dice che nel giro di qualche anno la Kings League supererà la Serie A per interesse, secondo te sarà così?
    "Oggi non voglio sbilanciarmi, ma possiamo dire che la Serie A la vedono in Italia e magari in parte dell'Europa, la Kings League la seguono in tutto il mondo".

    Qual è il segreto di questo nuovo sport?
    "La novità. Ci sono tante nuove regole per tenere la partita viva fino alla fine".

    Facci un esempio.
    "Se una squadra vince 3-0 all'80' in Serie A, la partita può considerarsi finita; nella Kings League può capitare che negli ultimi minuti il gol valga doppio e quindi una squadra in svantaggio di più reti può recuperare anche all'ultimo".

    Che effetto fa giocare insieme a Viviano, Bonucci e Caputo?
    "Sicuramente sarà un onore vestire la maglia della Nazionale con loro perché hanno calcato palcoscenici importanti, per me sarà un'emozione incredibile".

    Come cambia il modo di allenarsi tra calcio a 11 e Kings League?
    "Più o meno sono uguali, qui si lavora di più sull'intensità rispetto al calcio a undici".

    Hai un passato nel calcio 'vero' dove, tra le altre, hai giocato con Livorno e Pescara (in Primavera con Torreira allenato da Oddo), ma negli ultimi anni hai deciso di dedicarti al calcio sui social. Come mai?
    "Ho sempre giocato a calcio, fino a due anni fa per me era la priorità. Poi ho deciso di spostarmi a Milano e grazie alla mia crescita social ho scelto di dedicarmi a questi: l'anno appena finito è stato il migliore, non nego che mi piacerebbe anche diventare un creator social a livello calcistico".

    Come vedi la Kings League tra cinque anni?
    "Diventerà uno dei campionati più seguiti in Italia, tra i top. E io spero di esserne uno dei protagonisti".

    Ti dà fastidio quando qualcuno sminuisce la Kings League?
    "No, perché non vivendo quello che stiamo passando noi non si rendono conto di cosa sta succedendo e parlano di cose che non sanno. Io mi sento come un giocatore di Serie A, della Nazionale di calcio".


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    Camp20ni Scudetto in Faccia
    Camp20ni Scudetto in Faccia

    preferisco squid game

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