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Kempes incorona Lautaro: "Vale Mbappé e Haaland. Lasciare l'Inter? Sì, ma dopo i 30 anni"
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"Uno come me, che ha vissuto per segnare, guarda il calcio e “misura” gli attaccanti in un certo modo. Lautaro ha per davvero il gol nel Dna, lo sente dentro: questa è la caratteristica che appartiene solo ai veri centravanti. Quindi non bisogna spaventarsi se non ha ancora segnato nella nuova Serie A: è solo questione di tempo, ha dimostrato di saper insistere nei momenti in cui la palla non entra. Quelli capitano a tutti. E quando si sbloccherà, magari non si fermerà più. Bisogna solo capire il momento, Lautaro deve avere il tempo di tornare in forma perché ha avuto molto da fare durante l’estate... (ride, ndr)".
INTER FAVORITA? - "Non posso dirlo con certezza, non ho la giusta conoscenza delle squadre italiane. Certo, anche vedendo la Champions negli ultimi anni, l’Inter è una squadra tra le più interessanti d’Europa. Ha un attacco che mi piace particolarmente".
LAUTARO COME MBAPPE' E HAALAND - "Certo, ha ragione. Di “9” così ne trovi pochi, lui sta al tavolo dei migliori. Ed è bello che abbia scelto di legarsi alla sua squadra, si vede che Milano per lui è casa. Sentirsi felici in un posto fa tutta la differenza del mondo: non si decide in che squadra giocare solo per i soldi, è sempre il cuore che comanda in qualche modo. Poi quando supererà i 30 anni e avrà vinto altri titoli da capitano, magari Lautaro potrà fare esperienze altrove. Ma perché cambiare adesso?".
CONOSCEVA PALACIOS? - "Ammetto di no, ho dovuto googlarlo: spesso è difficile conoscere certi giocatori fuori dalle grandi d’Argentina, ma il fatto che un top club come l’Inter abbia deciso di andarlo a prendere dall’Independiente Rivadavia mi fa pensare che il ragazzo abbia dei numeri".