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    Kean cancella Vlahovic e lancia un segnale: i conti si fanno anche con la Juve. Allegri resta un tabù per Sarri

    Kean cancella Vlahovic e lancia un segnale: i conti si fanno anche con la Juve. Allegri resta un tabù per Sarri

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Quattro gol nelle ultime quattro partite, nell’ultima addirittura una doppietta. Non è Vlahovic, ma la sua prima riserva: Moise Kean. E’ soprattutto sua una vittoria che pesa nella stagione della Juventus. Poi Milik ci ha messo una pietra sopra, ma il più era fatto. Tre a zero alla Lazio, in una notte che restituisce definitivamente la Juventus alla parte alta e nobile del campionato. Kean ha segnato un gol per tempo prima di lasciare il posto a Di Maria, fra gli applausi di tutto il suo stadio. Ha dato alla Juventus il sesto successo consecutivo (senza subire gol) e quando a gennaio riprenderà il campionato, con i recuperi definitivi di Chiesa, Vlahovic e Di Maria, oltre a quello di Pogba, si dovranno fare i conti anche con la Juve, salita da metà classifica al terzo posto solitario, dopo aver scavalcato Lazio, Inter, Atalanta e Roma. La Juve è in crescita per forma fisica, tecnica e per convinzione, la Lazio in calo (ha perso brillantezza e si era visto anche nel derby e col Monza, nonostante le vittorie), questa differenza è affiorata nitidamente nello scontro diretto. Anche Sarri, che continua a non vincere contro Allegri, aveva la sua bella lista di infortunati, a cominciare da Immobile, senza dimenticare Zaccagni, Patric e Lazzari, ma quello che ha fatto a Torino non poteva bastare nemmeno per prendere un punto. La Lazio aveva subìto 8 gol in 14 partite, ne ha presi tre in una sola.

    LA PRESSIONE - La vittoria mattutina dell’Inter e quella pomeridiana del Milan hanno caricato di altra pressione l’ultima sfida di Serie A del 2022. Juve e Lazio non potevano perdere altri punti, c’erano da inseguire non solo il Napoli in fuga, ma anche il secondo e il terzo posto. Forse per questo la squadra di Allegri ha cercato di sorprendere la Lazio uscendo dal suo stile consolidato, ovvero andando a recuperare palla nella metà campo laziale. Questo è successo per i primi 10', quando Kean e Fagioli hanno avuto due buone occasioni (bella l’azione, iniziata e conclusa da Fagioli). La Lazio era più lenta, più compassata nel giro palla che cominciava come sempre con Milinkovic.

    JUVE BASSA - Dopo quei promettenti 10 minuti (una “capatina” in un pianeta quasi sconosciuto...), la Juve ha ripreso il suo corso normale e si è difesa nel proprio habitat naturale, ovvero nella sua metà campo. Difesa semplice e agevole, perché la Lazio non alzava il ritmo né la velocità della manovra. Prima dell’1-0 di Kean, l’unico momento curioso del primo tempo sono state le 3 ammonizioni (Gatti, Bremer e Milinkovic) nel giro di 3 minuti. L’intento di Allegri era chiaro, far passare il primo tempo senza affanni e senza problemi, in attesa di mettere dentro i pezzi migliori della sua panchina, Chiesa e Di Maria. Sarri non aveva la stessa possibilità di scelta.

    IL PRIMO GUIZZO DI KEAN... - La doppia scelta, tattica e di formazione, di Max è stata premiata con il gol dell’1-0. Palla persa da Milinkovic (incredibile ma vero) nella metà campo bianconera, l’ha agganciata Rabiot e subito lancio del francese per Kean, con Casale e Romagnoli in uscita, l’attaccante è partito come una scheggia, Provedel è uscito fuori area mentre i due difensori cercavano di rimontare e Kean lo ha battuto con un pallonetto micidiale. Prima l’errore di Milinkovic, poi quello di Provedel: non potendo usare le mani, ha sbagliato la scelta di uscire. Non che la Juve avesse fatto chissà cosa nel primo tempo, ma la Lazio quasi niente e andava all’intervallo sotto di un gol.

    ...E IL SECONDO - La Lazio ha cercato (senza riuscirci) di alzare il ritmo nella ripresa, ma la Juve ha colpito di nuovo con Moise Kean. Romagnoli ha protestato per un fallo di Milik a metà campo, l’azione bianconera è partita rapida, dal polacco lancio per il sinistro di Kostic respinto da Provedel al centro area dove Kean ha bruciato ancora una volta la difesa biancoceleste. Sotto di due gol, Sarri ha fatto i primi cambi con Vecino al posto di Cataldi e Luis Alberto per Basic. Cercava quella qualità mai affiorata fino a quel momento. Luis Alberto ha avuto subito sui piedi una palla-gol, ha concluso ma Szczesny ha parato senza problemi. In ogni caso, le sostituzioni laziali non hanno alterato gli equilibri di una gara in cui la Juve continuava a difendersi senza alcun affanno e a ripartire rapidamente. Per la qualità anche il primo cambio di Allegri con Di Maria al posto dello scatenato Kean. Forse però era il caso di tenerlo dentro ancora un po’: Moise stava volando. Poco dopo Kostic ha chiesto il cambio e Allegri ha messo dentro Chiesa per sfruttare lo spazio che la Lazio avrebbe inevitabilmente aperto. Nemmeno Cancellieri per il “bambino” Romero ha dato qualcosa alla Lazio, mentre la Juve con Milik ha avuto la possibilità di segnare il terzo gol. La squadra di Sarri ha quasi smesso di provarci (pessimo segnale), la Juve è andata in gestione di controllo, ma quando ne aveva la possibilità, ci provava ancora. Così ha segnato il 3-0 a un minuto dal 90' con Milik. Azione da applausi: Di Maria, Chiesa, assist da sinistra, tocco del polacco e gol facile facile, anche per la disattenzione di Romagnoli che si è staccato dalla marcatura e gli ha spalancato la porta.



    IL TABELLINO

    Juventus-Lazio 3-0


    Marcatori: pt 43' Kean; st 9' Kean, 44' Milik.
    Assist: pt 43' Rabiot; st 44' Chiesa.
    Juventus (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cuadrado, Fagioli, Locatelli (40' st Paredes), Rabiot, Kostic (19' st Chiesa); Kean (17' st Di Maria), Milik. A disp. Pinsoglio, Scaglia, Bonucci, Miretti, Rugani, Soulé, Barbieri. All. Allegri.
    Lazio (4-3-3): Provedel; Hysaj (24' st Gila), Casale, Romagnoli, Marusic; Milinkovic-Savic (33' st Marcos Antonio), Cataldi (13' st Vecino), Basic (13' st Luis Alberto); Luka Romero (24' st Cancellieri), Felipe Anderson, Pedro. A disp. Maximiano, Adamonis, Kamenovic, Radu, Bertini. All. Sarri.
    Arbitro: Massa di Imperia. 
    Var: Mazzoleni di Bergamo.
    Ammoniti: pt 25' Gatti (J), 27' Bremer (J), 28' Milinkovic-Savic (L).

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