Kakà: 'Un errore lasciare il Milan, Mourinho non mi voleva'
Ricardo Kakà è tornato sui passaggi più importanti della sua carriera ai microfoni di UOL: 'Nel 2009 accettai la proposta dei Blancos, ma dopo il passaggio al Real ero completamente distrutto per non essere riuscito a dare quello che avevo dato in rossonero. Ero completamente perso e smarrito. In Italia tutti mi amavano, ma in Spagna tutti volevano che me ne andassi. José Mourinho è stato un allenatore difficile per me. Quando ho pensato che mi avrebbe dato una possibilità, questo non è mai successo. Non potevo dimostrargli che ero in buona forma. Mi sono allenato, ho combattuto e pregato tanto, ma non avendo ricevuto la fiducia del tecnico, ho capito che non potevo lavorare con lui. Ero molto felice dopo aver lasciato il Real e dopo essere tornato al Milan, specie dopo che Mourinho ha detto che ero uno dei giocatori più professionali che abbia mai allenato. Il piu brutto ricordo del Milan? In assoluto la sconfitta peggiore è stata la finale persa in Champions League con il Liverpool. Una delle più dure e allo stesso tempo una delle più grandi lezioni che ho avuto dal calcio: ho imparato che non avevo il controllo sulla vittoria. La squadra era una delle migliori della storia rossonera, una delle migliori difese mai esistite, che ha preso tre gol in sei minuti. L'addio al calcio? Sono andato a vedere una partita del Real Madrid contro il Borussia Dortmund in Champions League e poi una partita del Milan a San Siro, dove sono andato in campo. I tifosi mi hanno intonato cori emozionanti e ho capito che ero nel posto dove avrei voluto essere: con loro in curva a guardare la partita e tifare. Così ho deciso di non giocare più. In futuro potrei lavorare col San Paolo, ma non voglio fare l’allenatore nè il commentatore tv'.