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Juventus, Vlahovic: "Ho sbagliato con l'esultanza a Genova, devo cambiare"
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Al termine della gara, il centravanti serbo ha parlato ad Amazon Prime Video: "Sono contentintissimo, soprattutto per la squadra, abbiamo giocato per quasi 45 minuti con un uomo in meno, stiamo diventando una squadra, abbiamo lottato come ci ha chiesto il mister, non abbiamo smesso di pressarli con un uomo in meno, poi ci sta soffrire alla fine ma penso che abbiamo vinto meritatamente".
SUL PRIMO GOL, IL SIPARIETTO CON LUCA TONI - "Questo è merito tuo (ride ndr), ci siamo visti e da quando ci siamo visti due doppiette, devi venire più spesso a vedere le partite. Si è stato un bel goal, queste vittorie ci servono, queste partite che non abbiamo giocato l'anno scorso. Dobbiamo andare con ancora più convinzione". (LEGGI QUI)
IL SECONDO GOL - "Siamo stati tutti bravi, abbiamo recuperato un pallone che era il nostro piano prima delle partita, recuperare alti e poi andare subito a concludere se abbiamo la possibilità. Ho fatto d'istinto, ho visto che c'era spazio, ho tirato a giro e per fortuna è entrata. Importantissimo per noi, voglio fare i complimenti ai compagni e al mister per come ha preparato la partita".
"POSSIAMO FARE GRANDI COSE" - Vlahovic ha poi parlato a Sky Sport, commentando la partita: "La vittoria è la cosa più importante, poi io ho segnato, abbiamo dato tutto, abbiamo dimostrato di essere non dico una grande squadra ma una squadra che si vede sta bene insieme e possiamo fare grandi cose".
LA PARTITA - "Sapevamo cosa dobbiamo fare, il nostro piano era pressare alti. Il primo tempo secondo me non eravamo così convinti, dopo aver parlato con il mister nello spogliatoio siamo usciti indemoniati, poi dopo quello che è successo, il rosso diretto, il rigore, abbiamo dimsotrato la nostra mentalità, il dna della Juve. S sono orgoglioso dei miei compagni, senza tirarsi indietro, li ringrazio tantissimo e anche i tifosi".
ESULTANZA SBAGLIATA - Infine, Vlahovic è tornato sull'esultanza polemica contro il Genoa: "Quando faccio gol è più bello, naturalmente sono un attaccante. Non mi deprimo, può sembrare da fuori così, so quando sbaglio, mi guardo, parlo con la gente che mi sta vicino perché mi dice la verità. Per esempio l'altro giorno ho sbagliato con la mia esultanza, devo ammetterlo, devo cambiare queste cose, fare quello che fanno i giocatori forti. Sicuramente quando fai goal è più facile, prendi più confidenza".
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