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  • Juventus, un'estate di colpi e poi non ci sono cambi. E' stato tutto sopravvalutato

    Juventus, un'estate di colpi e poi non ci sono cambi. E' stato tutto sopravvalutato

    • Cristiano Corbo, inviato a Torino
    Cosa succede quando ti giri e trovi solo tre cambi veri? Eh, che non ne vieni fuori. Che devi affidarti più alla sorte che alle idee, dunque alle scelte. La Juve continua a essere il primo nemico di se stesso. Lo è in campo, lo è fuori. E lo è stata soprattutto sul mercato, a tratti esageratamente incensato, a tratti estremamente sottovalutato. Oh, poi nel mezzo qualcosa di buono è arrivato comunque. Vedi Kalulu. Però il discorso non può essere di singoli, deve per forza rifarsi alla composizione della rosa. Corta, troppo corta. Con situazioni più imprevedibili a dare una legnata ulteriore a un progetto già pericolante. 

    PREVISIONI SBAGLIATE - Com'è successo? Una serie di sfortunati eventi, sommata a una serie di soluzioni sopravvalutate. Già a luglio, in sede di presentazione, Motta l'aveva detto: "Questa squadra è piena di giocatori moderni", cioè duttili, in grado di fare mille cose. Quanto bene, non contava. L'importante era che lo potessero fare. Abbagliato da questo concetto, probabilmente Cristiano Giuntoli avrà potuto tirare il freno a mano. E dire: mal che vada, qualcosa potranno inventarsi. Così, quando gennaio s'affaccia alla metà, McKennie fa il terzino sinistro, Kalulu è incastrato in mezzo, Savona è cresciuto troppo in fretta; Koopmeiners non ha ancora una posizione fissa, Douglas Luiz l'abbiamo visto ora, Yildiz fa benissimo nell'unico ruolo in cui non era stato provato. Come si fa a non pensare a un bel caos?

    IL MERCATO, ADESSO - E il caos non è calmo. E' appunto caotico. Fa rumore. Tiene le antenne dritte. E mette i brividi in questa corsa Champions in cui tutti iniziano a perdere punti, ma la Juve sta smarrendo pure l'identità. Il mercato è una manna dal cielo, e Giuntoli lo sa: nel momento più difficile, può aggiungere elementi fondamentali per questa squadra. Il più importante è da iniettare, perché vada subito in circolo: serve carisma, più della qualità. E serve essere duri, sporchi, cattivi. L'ossessione di vincere deve tornare. E bisognerà pur riconsiderare tutto il vissuto di quest'estate: 13 giocatori nuovi eppure la coperta è estremamente corta. Si poteva fare diversamente? Dal punto di vista economico, forse no. Dal punto di vista dell'organizzazione di squadra, certamente sì. La verità sta nel mezzo, come sempre. Anzi: stava in panchina, al Grande Torino, mentre la Juve aveva enorme bisogno di risorse da inserire. 

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