Redazione Calciomercato
Juventus, la fiducia non è infinita: così il lavoro di Thiago Motta e Giuntoli è da bocciare
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Di Gregorio sulla rete di Vlasic fa il paio di Milinkovic sul rasoterra di Yildiz: non si prendono certi gol sul proprio palo. Non sono gli unici errori del derby. Eccone un altro: non si capisce perché Cambiaso sia diventato alternativo a Savona e McKennie. Non si capisce nemmeno perché Thiago Motta abbia consegnato la fascia da capitano a Koopmeiners: nel primo tempo l’olandese sbaglia tutto ciò che è sbagliabile, nella ripresa migliora appena un po’. L’ultima volta che la fascia da capitano era stata affidata a un giocatore appena acquistato, era il 1992. Ma quel capitano era Vialli e, con tutto il rispetto per Koopmeiners, in questo confronto distante più di trent’anni c’è la distanza enorme tra la Juventus attuale e quella del passato, anche recente.
Un altro acquisto recente in verità continua ad offrire buone prestazioni: Kalulu, bene anche stavolta. Come Gatti, del resto. E pure Thuram, anche se costretto ad essere più compassato del solito. Più appariscente del solito (anche perché biondo platinato) ma appena discreto Douglas Luiz. Generoso ma ordinario Mbangula, volitivo ma fuori ruolo Nico Gonzalez, il migliore è stato Yildiz, e non solo per il gol.
Il pareggio serve a nulla, se non ad arricchire numeri demotivanti: 12 pareggi su 19 partite di campionato sono una statistica che deprime anche gli juventini più ottimisti e fiduciosi. Ma la fiducia non è infinita. E il cartello “lavori in corso” non può durare per sempre. Anche perché il corso dei lavori di Thiago Motta (e Giuntoli) non è immune da colpe, demeriti ed errori che prima o poi avranno una serena valutazione. E se continua così, una severa bocciatura.
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Non sono un pro Allegri ma credo che oggi con una rosa del genere sarebbe sicuramente tra le prim...