
Juventus, tutta la pressione è su Thiago Motta. Ma non è l'unico a rischio
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Thiago Motta appare destinato a pagare con l'esonero. Subito o a fine della stagione, indipendentemente dal raggiungimento di quel quarto posto che salverebbe soltanto in parte le apparenze grazie ad introiti economici dalla partecipazione alla Champions League che renderebbero meno pesanti l'anticipata uscita di scena dalla competizione di questa stagione, gli insuccessi in Coppa Italia e Supercoppa Italiana e gli onerosi investimenti sul calciomercato estivo e quello dello scorso gennaio. A parole la Juventus ha voluto fare quadrato attorno al suo allenatore – sotto contratto fino a giugno 2027 – dopo la disfatta contro la Fiorentina, una fiducia ribadita anche nell'ultimo contatto col patron John Elkann e coi vertici dirigenziali, che hanno però voluto porre sul tavolo le questioni che hanno meno convinto nella gestione che Motta ha avuto dello spogliatoio nel corso della stagione.
IL PESO ECONOMICO DELL'ESONERO DI THIAGO MOTTA
Una fiducia che nel concreto sarà a tempo perché se, alla ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali, la Juventus dovesse incappare contro il Genoa nel terzo passo falso consecutivo – dopo Atalanta e Fiorentina – la corsa al piazzamento Champions si complicherebbe ulteriormente e rappresenterebbe pure un segnale preoccupante sulla capacità che l'allenatore italo-brasiliano abbia ancora di incidere tatticamente e caratterialmente su un gruppo che non appare più così solido e unito attorno alla sua guida come qualche mese fa. Una mossa estrema e anche dolorosa per le casse della società, che fino al 2027 deve corrispondere 4 milioni di euro netti a stagione (circa 8 al lordo) e che finirebbe per doversi accollare anche il costo del suo sostituto se dovesse prevalere la scelta di puntare da subito sul profilo individuato come ideale per avviare il nuovo corso (Roberto Mancini, in pole in questo senso). Eventualità quest'ultima scongiurabile invece se si decidesse di affidarsi alla “scommessa” di andare su un traghettatore come Massimiliano Brambilla, attuale tecnico della formazione Under 23 impegnata nel campionato di Serie C, o a Francesco Magnanelli, allenatore della Primavera.
COBOLLI GIGLI SI SCAGLIA CONTRO LA JUVE. E SUL RITORNO DI CONTE...
Esonerare Motta, ora o a giugno, porrebbe tuttavia seri interrogativi anche sulla bontà del progetto tecnico che ha preso il via dopo la brusca separazione da Massimiliano Allegri, determinata dal responsabile dell'area tecnica Cristiano Giuntoli. Secondo quanto riferito da Repubblica, anche nell'ambiente bianconero si cerca di far filtrare una totale compattezza e un forte desiderio di uscire tutti assieme dall'attuale situazione di crisi, i primi dubbi sull'operato dell'ex dirigente del Napoli iniziano ad emergere in superficie. Thiago Motta è stata una sua scelta ben precisa, perseguita con convinzione e ora difesa con meno determinazione, alla luce dei risultati sotto le aspettative ma anche della gestione complessiva della rosa da parte del tecnico. Ma a Giuntoli vengono imputate soprattutto le onerose campagne acquisti di luglio/agosto e dello scorso gennaio, con pochi calciatori realmente valorizzati e diversi “tagli” in rosa, in primis quelli dei senatori, non propriamente a buon mercato. Sul quale sono finiti poi giocatori che altrove si stanno rilanciando.
DA ROVELLA A FAGIOLI, COME SI BRILLA LONTANO DALLA JUVE
Quasi 60 milioni di euro per Teun Koopmeiners, oltre 50 per Douglas Luiz (al netto dell'inserimento nell'operazione con l'Aston Villa di Samuel Iling-Junior ed Enzo Barrenechea), 20 per Kephren Thuram, altrettanti per Di Gregorio, 33 (più 8 di bonus) per Nico Gonzalez, 13 per Cabal, insieme agli innesti invernali di Alberto Costa (14) e Kelly (20). E ai prestiti onerosi per Veiga, Conceiçao e Kolo Muani. Al netto delle rinunce, in alcuni casi con tanto di buonuscita a proprio carico di Szczesny, grande protagonista oggi al Barcellona, Federico Chiesa, Danilo, Alex Sandro, De Sciglio e Rabiot. Hanno fatto spazio ai nuovi arrivi anche talenti di sicuro valore come Matias Soulé (venduto per circa 30 milioni alla Roma), Dean Huijsen al Bournemouth (20 milioni e fresco di prima convocazione con la Spagna), ma soprattutto giocatori ceduti con troppa fretta come Nicolò Fagioli e Moise Kean, che brillano con la maglia della Fiorentina, o centrocampisti che attualmente farebbero comodo come il Nicolussi-Caviglia di Venezia o il Nicolò Rovella della Lazio.
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IL PESO ECONOMICO DELL'ESONERO DI THIAGO MOTTA
Una fiducia che nel concreto sarà a tempo perché se, alla ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali, la Juventus dovesse incappare contro il Genoa nel terzo passo falso consecutivo – dopo Atalanta e Fiorentina – la corsa al piazzamento Champions si complicherebbe ulteriormente e rappresenterebbe pure un segnale preoccupante sulla capacità che l'allenatore italo-brasiliano abbia ancora di incidere tatticamente e caratterialmente su un gruppo che non appare più così solido e unito attorno alla sua guida come qualche mese fa. Una mossa estrema e anche dolorosa per le casse della società, che fino al 2027 deve corrispondere 4 milioni di euro netti a stagione (circa 8 al lordo) e che finirebbe per doversi accollare anche il costo del suo sostituto se dovesse prevalere la scelta di puntare da subito sul profilo individuato come ideale per avviare il nuovo corso (Roberto Mancini, in pole in questo senso). Eventualità quest'ultima scongiurabile invece se si decidesse di affidarsi alla “scommessa” di andare su un traghettatore come Massimiliano Brambilla, attuale tecnico della formazione Under 23 impegnata nel campionato di Serie C, o a Francesco Magnanelli, allenatore della Primavera.
COBOLLI GIGLI SI SCAGLIA CONTRO LA JUVE. E SUL RITORNO DI CONTE...
Esonerare Motta, ora o a giugno, porrebbe tuttavia seri interrogativi anche sulla bontà del progetto tecnico che ha preso il via dopo la brusca separazione da Massimiliano Allegri, determinata dal responsabile dell'area tecnica Cristiano Giuntoli. Secondo quanto riferito da Repubblica, anche nell'ambiente bianconero si cerca di far filtrare una totale compattezza e un forte desiderio di uscire tutti assieme dall'attuale situazione di crisi, i primi dubbi sull'operato dell'ex dirigente del Napoli iniziano ad emergere in superficie. Thiago Motta è stata una sua scelta ben precisa, perseguita con convinzione e ora difesa con meno determinazione, alla luce dei risultati sotto le aspettative ma anche della gestione complessiva della rosa da parte del tecnico. Ma a Giuntoli vengono imputate soprattutto le onerose campagne acquisti di luglio/agosto e dello scorso gennaio, con pochi calciatori realmente valorizzati e diversi “tagli” in rosa, in primis quelli dei senatori, non propriamente a buon mercato. Sul quale sono finiti poi giocatori che altrove si stanno rilanciando.
DA ROVELLA A FAGIOLI, COME SI BRILLA LONTANO DALLA JUVE
Quasi 60 milioni di euro per Teun Koopmeiners, oltre 50 per Douglas Luiz (al netto dell'inserimento nell'operazione con l'Aston Villa di Samuel Iling-Junior ed Enzo Barrenechea), 20 per Kephren Thuram, altrettanti per Di Gregorio, 33 (più 8 di bonus) per Nico Gonzalez, 13 per Cabal, insieme agli innesti invernali di Alberto Costa (14) e Kelly (20). E ai prestiti onerosi per Veiga, Conceiçao e Kolo Muani. Al netto delle rinunce, in alcuni casi con tanto di buonuscita a proprio carico di Szczesny, grande protagonista oggi al Barcellona, Federico Chiesa, Danilo, Alex Sandro, De Sciglio e Rabiot. Hanno fatto spazio ai nuovi arrivi anche talenti di sicuro valore come Matias Soulé (venduto per circa 30 milioni alla Roma), Dean Huijsen al Bournemouth (20 milioni e fresco di prima convocazione con la Spagna), ma soprattutto giocatori ceduti con troppa fretta come Nicolò Fagioli e Moise Kean, che brillano con la maglia della Fiorentina, o centrocampisti che attualmente farebbero comodo come il Nicolussi-Caviglia di Venezia o il Nicolò Rovella della Lazio.
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L'assoluta idiozia di aspettare la prima partita dopo la sosta per le nazionali per decidere il f...