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Juventus: tre fuori ruolo su quattro in difesa, una cosa mai vista. Le parole di Perin: doveva dirle lui certe cose?
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UNA COSA MAI VISTA - In tanti anni di calcio una cosa così non l'avevamo mai vista, se non, forse, in situazioni di emergenza nei finali di partita. Mai dopo un quarto d'ora di gioco. Al netto dell'infortunio di Kalulu (ma anche lì, dove finisce la sfortuna e dove iniziano altre cause che spieghino i numeri dell'infermeria juventina?), la situazione di ieri è figlia soprattutto delle scelte di mercato della Juventus di Cristiano Giuntoli e Thiago Motta. Dopo gli infortuni di Bremer e Cabal c'era infatti tutto il tempo per arrivare a inizio gennaio con i sostituti già pronti, provenienti dal mercato. E invece la Juventus è arrivata a giocarsi i due appuntamenti decisivi per la qualificazione diretta agli ottavi di Champions League (oltre alla Supercoppa e a match fondamentali del campionato, come quello con il Napoli) in una situazione di piena emergenza. E questo mentre nel frattempo, fra l'estate e la prima parte della stagione, venivano venduti Rugani e Huijsen e ci si disfava con modalità discutibili di Danilo.
L'ALLARME DI PERIN - C'è poi un altro campanello d'allarme importante che emerge dal post partita di Juventus-Benfica, e lo si evince dalle parole di Mattia Perin: "Siamo in un momento molto difficile, dobbiamo prenderne atto. C’è da parlare poco e lavorare tanto. Accettiamo le critiche perché le meritiamo. Esiste un solo modo per superare questo momento, compattarci tutti insieme, fare gruppo e continuare a lavorare. Non conosco altre ricette. Ci sono tanti giocatori che hanno giocato tante partite. Abbiamo 6 difensori fuori da inizio anno, a un livello come questo le energie fisiche e mentali sono tante. Chi ha giocato tante partite sta subendo questa situazione, è umano. Dobbiamo trovare il modo per superare questo momento. Giocare con la maglia della Juventus è pesante, giocare ogni tre giorni lo è ancora di più. Non è un’alibi ma dobbiamo fare i conti con la realtà".
Il gruppo, le responsabilità, le pressioni: l'analisi di Perin tocca, e centra, tanti bersagli. E ci porta a chiederci se debba essere il secondo portiere, dopo una sconfitta così, ad assumere su di sé il peso di parole di questo tenore. O se non toccasse a qualche rappresentante della società.
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