Juventus, Adzic vice Koopmeiners? Ecco come Motta vuole utilizzarlo
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LE PAROLE DI THIAGO - E bisogna ripartire proprio da lì, dalle sensazioni di Motta, e da quella "postura" che ha colpito il tecnico italobrasiliano. "L'ho visto veramente bene - ha confessato Thiago -, e si vedeva già dalla postura". Cioè? "Più aperto", spiega. Che vuol dire: più dentro i meccanismi del suo gioco, esattamente in linea con le sue richieste. Che sono specifiche sulla ricezione della palla e sull'allargare o imbucare, a seconda di quello che capita nei suoi pressi. Adzic sta eseguendo, soprattutto sta imparando. "Quando gli toccherà giocare, farà bene", prosegue il mister. Potrebbe metterci la mano sul fuoco, a giudicare dallo sguardo.
IL RUOLO - Più che altro, la vera incognita di Vasilije resta il ruolo, e anche qui Motta si affida alla concezione di giocatore moderno, che equivale a un tuttofare dalle qualità spiccate. Eh, Adzic lo è, lo è sempre stato. E allora, "può fare il centrocampista" sicuramente, ma può esserlo sia da dieci che da otto. Non da sette, quindi non è un esterno, e solo per una questione di struttura fisica. La sua strada, per lui che è un classe 2006, è ancora lunga e ha tutto il tempo del mondo per sperimentare e conoscersi. Nel frattempo, la Juve proverà a sfruttarlo nei mezzi spazi, provando a renderlo subito efficace.
VICE KOOP? - E il mezzo spazio per antonomasia è quello che ha lasciato libero Koopmeiners, causa infortunio. Sarà dunque Adzic a sostituirlo? Resta complicato immaginarlo e proprio per una frase ben scandita da Motta: "Lui ha sicuramente meno responsabilità di altri in rosa". E per un match che ha il suo peso specifico all'interno della stagione, dopo due mesi passati a guardare gli altri, allora è difficile immaginare che Thiago voglia dargli parecchie delle luci della ribalta. Tempo al tempo, però. Adzic ne ha ancora tantissimo a disposizione.