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Juventus, Tacchinardi: "Squadra allo sbando, qualcosa si è rotto. Thiago Motta? Quelle parole mi hanno gelato"
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L'ex centrocampista della Vecchia Signora ha parlato a Tiki Tacco, format YouTube de ilBianconero, e si è soffermato sul difficile momento della Juve: le sue dichiarazioni.
LA PARTITA CON L'ATALANTA - "Non me lo sarei mai aspettato. Forse mi sono fatto prendere dall'entusiasmo, trovarsi a 6 punti dalla prima… Con un altro gruppo e un'altra mentalità ci si poteva almeno provare, non dico vincere. Mai mi sarei aspettato una squadra che crollasse. Ma se penso a cosa è successo in Supercoppa, quando la Juve è crollata dopo il secondo goal… Quando sbanda sbanda, anche se ha la miglior difesa. E quando c'è da correre indietro non ha voglia, non si sporca le mani: è tanto bellina, ma la storia della Juve insegna che va fatto poco cinema e tanta sostanza. L'Atalanta ti ha preso a pallate. Puoi anche perdere, ci sta, ma come l'hai persa? Una squadra allo sbando totale, sono rimasto veramente scioccato...".
DIFFERENZE CON L'ANDATA CONTRO L'ATALANTA - "Non penso che Thiago abbia disimparato ad allenare. Io non ce l'ho con lui, non ce l'ho con Allegri, giudico quello che vedo. Nella Juventus tra andata e ritorno con l'Atalanta c'è un abisso. Per me si è rotto qualcosa nello spogliatoio. Non è possibile che se alleni bene, e all'andata con l'Atalanta questo l'ho visto, c'è un crollo così. Da ex giocatore dico che qualcosa si è rotto, non è possibile sfaldarsi così. Poi sono d'accordo nel non dare la colpa a Motta, sto anche dicendo che i giocatori devono tirare fuori gli attributi. Non è possibile che una squadra crolla così, a Bergamo era anche più dura giocare in teoria e si è fatta una partita mostruosa".
THIAGO MOTTA - "Possiamo anche dire che la società non l'ha aiutato... Però guarda Conte: gli vendono Kvara a gennaio e cambia, mette Raspadori nelle condizioni migliori per giocare. Ma è mai possibile che tranne Thuram alla Juve non è cresciuto nessuno e che non si può provare a mettere Vlahovic con Kolo Muani? Kolo Muani non è una punta, il mister è molto integralista. Poi vedere Koopmeiners messo a destra boh! Avere un patrimonio come Vlahovic lì fermo… Tolgo tutte le critiche al mister, ma mi dispiace che non sia riuscito a esaltare al massimo le caratteristiche dei suoi giocatori ed è stato molto rigido con le sue idee. Un Vlahovic deve essere fatto sentire il protagonista, oggi non lo è. Non si può scherzare con il fuoco oggi, è follia se la Juve non arriva tra le prime quattro".
MANCA LEADERSHIP - "Questa squadra non ha la forza di tirarsi fuori, nessuno si è preso una leadership forte per i momenti difficili. Il mister ha provato a dare una continuità, ma qui mancano i leader. Ci sono tanti buonissimi giocatori, mi dispiace che Danilo sia andato via perché poteva essere un elemento di spessore umano. Mi sarei aspettato in settimana gente che si motivasse per capire l'importanza della gara contro l'Atalanta, anche i giocatori hanno le loro responsabilità ma questo è il loro massimo a livello di personalità. L'errore è stato lasciar andare via giocatori che potevano dare una mano. La speranza è che la squadra si ricompatti per Firenze, mi auguro che non si perda perché altrimenti non so se si possono aprire altri scenari… Mi auguro che la Juve vinca e si vada avanti con Motta, per fare valutazioni a fine stagione. Però il crollo emotivo con l'Atalanta può essere pesantino. Quando c'ero io c'era casino nello spogliatoio se pareggiavi una partita in casa. Conte a 6 punti dalla prima avrebbe cavalcato questa cosa dello scudetto: è ambizione, presunzione positiva. Io ho vissuto quei cicli in cui se perdevi la partitella di allenamento veniva fuori un casino, era una battaglia. Sentir dire quelle cose al mister mi ha lasciato di gelo".
PRESSIONE E PAROLE DI MOTTA SULLO SCUDETTO - "Sta girando una clip in cui Allegri diceva che ci sono giocatori e allenatori che vincono e altri che non vincono mai. Ricordo Dortmund, ricordo Madrid (nell'anno della finale di Berlino, ndr), una pressione che si tagliava con il coltello, eppure Allegri sembrava che stesse facendo una conferenza all'oratorio a Livorno. Qui c'è la parte empatica con i giocatori, di essere catalizzatore delle pressioni di un momento. E Allegri su quello è il più bravo di tutti. La pressione quando metti quella maglia lì c'è al primo giorno, i giocatori devono abituarsi perché è quello che ti fa tirare fuori qualcosa nei momenti difficili".
IL RUOLO DI CHIELLINI - "Posto che io ho una grande ammirazione per lui, da quando è arrivato alla Juve e in allenamento tirava scarpate a Ibra (ride, ndr), ha dimostrato sul campo di essere un uomo Juve, di avere qualcosa di speciale. In campo era un gladiatore, la sua figura mi piace ma non so se a livello carismatico abbia quell'impatto forte lì. Per il resto è clamoroso. Giorgio in campo era clamoroso, fuori l'ho visto come un ragazzo non d'oro, di più: non so se sarà cattivo da prendere a petto in fuori la situazione, è entrato in punta di piedi alla Juve, è umilissimo, il top. Non so se può fare quel saltino in più, di sicuro una figura che stia vicino alla squadra ci vuole. Lì ci vuole uno bello cazzuto, se Giorgio riesce a esserlo anche con la società ben venga. Qui si dice sempre "va bene va bene" ma non va bene niente. Mi piacerebbe uno che prendesse in mano la situazione, anche con Giuntoli. Mi auguro che abbia quel carisma, su quello non l'ho mai visto lavorare. Mi piacerebbe perché rispecchia una bella juventinità. Se ha quel pezzettino a livello caratteriale è la figura giusta".
Commenti
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intervistate anche zeman e gigi simoni cosi sappio cosa pemsano tutti gli esperti