Juventus, ora la verità: Motta, Giuntoli e i rapporti con la squadra. Atalanta e Milan match decisivi per il 'progetto'
- 79
Perché se è vero che la sconfitta in semifinale di Supercoppa (la seconda stagionale dopo quella con lo Stoccarda in Champions League) ha minato certezze e sollevato polemiche (in particolare sulla gestione del cambio di Vlahovic da parte dell'allenatore), è anche vero che l'imbattibilità che perdura in campionato ha finora impedito che la crisi della Juventus deflagrasse. E questo nonostante il quinto posto in classifica e i 12 pareggi in 19 partite giocate in campionato, molti dei quali più simili a delle sconfitte che a dei punti guadagnati, a causa delle rimonte subite da situazioni di vantaggio.
Ecco, ora la sensazione è che se fra Atalanta e Milan la Juventus dovesse perdere per la prima volta in campionato, la crisi potrebbe esplodere in modo conclamato. Così come, allo stesso tempo, due vittorie di prestigio, unite a qualche rinforzo in arrivo dal mercato, potrebbero invece ridare linfa, vigore e autostima a una rosa giovanissima e inesperta (la seconda più giovane della Serie A dopo il Parma, con una media d'età di 24,1 anni), e sicurezze a un allenatore che siede per la prima volta sulla panchina di una big.
Ad oggi, alla vigilia della trasferta di Bergamo, che per l'ex nerazzurro Teun Koopmeiners e per tutta la Juventus si presenta come insidiosissima, sono tante, troppe, le cose che non tornano, sia per quanto riguarda le scelte di mercato fatte in estate da Cristiano Giuntoli, con le loro conseguenze, sia per quel che concerne le decisioni di Motta dal punto di vista tecnico, tattico e di gestione dello spogliatoio.
Sia sugli errori di Giuntoli che su quelli di Motta siamo entrati nel dettaglio nei giorni scorsi, con le rispettive analisi: GLI ERRORI DI GIUNTOLI, GLI ERRORI DI MOTTA.
In questa sede, per concludere, ci soffermiamo invece sull'aspetto legato ai rapporti, che anche altri commentatori hanno messo sotto la lente di ingrandimento in queste ore (Leggi: Caressa: "Alla Juventus rapporti interni non giusti", oppure: Gazzetta - Juventus, Locatelli e la squadra hanno chiesto un confronto con Motta). Per una società come la Juventus, in cui storicamente gli spifferi di spogliatoio e le problematiche interne difficilmente escono all'esterno, questa stagione ha visto quasi un record di voci riguardanti vere o presunte tensioni fra l'allenatore e i giocatori. E non è difficile elencare i casi riguardanti Danilo, Vlahovic, Gatti e Fagioli.
Una società senza uomini di calcio ai vertici (il presidente Gianluca Ferrero e l'ad Maurizio Scanavino arrivano da altri ambienti), un direttore sportivo lasciato troppo solo e senza né un aiuto né un contraddittorio interno nelle scelte di mercato e di gestione, un allenatore novizio su una panchina così importante, una rosa giovane: gli ingredienti per una ricetta che sembra un rebus ci sono tutti.
E forse non è un caso che ne emerga una certa confusione, con esiti anche curiosi, come le sei fasce da capitano assegnate in mezza stagione. Cosa che Marco Tardelli ha commentato così: "Se si danno sei fasce da capitano vuol dire che il leader deve essere solo chi sta panchina, la mia idea è quella. Io non ho mai visto una società dare sei fasce diverse ai giocatori".
Atalanta e Milan rappresentano le prove decisive, insieme al mercato: il progetto attuale della Juventus può uscirne molto più forte e unito, oppure precipitare definitivamente dentro una crisi dagli esiti imprevedibili.
Tutti gli AGGIORNAMENTI in TEMPO REALE! Unisciti al canale WHATSAPP DI CALCIOMERCATO.COM: clicca qui
Commenti
(79)Scrivi il tuo commento
Chi giudica le partite, e presidente da come son finite e gli parli di juve in crisi s mettono a...