Juventus, Koopmeiners sempre peggio: gli errori di Giuntoli e Motta, e martedì a Bergamo l'accoglienza sarà dura

Gianluca Minchiotti
4 ore fa
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Mentre il mercato entra nel vivo, con la Juventus che si appresta a vivere una settimana decisiva per l'acquisto di almeno un difensore e del vice-Vlahovic, gli echi del derby pareggiato con il Torino (12esima X in 19 giornate di campionato) continuano a farsi sentire. E una delle situazioni più delicate che l'1-1 con il Torino lascia in eredità ai bianconeri è quella che porta il nome e il cognome di Teun Koopmeiners, ieri protagonista dell'ennesima prestazione deludente della sua stagione. Il dato allarmante, per la Juventus, è che Koopmeiners non solo non migliora il suo rendimento, ma anzi, più passa il tempo e più l'olandese sembra in difficoltà. E contro i granata non è servita neanche la fascia di capitano affidatagli da Thiago Motta. Una fascia che, invece che fare da propulsore per il classe 1998, è sembrata un'ulteriore zavorra in questa sua prima stagione juventina.

Detto che la prima responsabilità delle difficoltà di Koopmeiners è da attribuire al giocatore stesso e alla sua capacità di adattarsi alla nuova situazione ambientale e tattica, che comporta una maggiore assunzione di responsabilità rispetto a quanto avveniva all'Atalanta e che, in ultima analisi, rappresenta un banco di prova non indifferente per testarne la personalità, detto questo non possiamo non osservare gli errori che il mondo Juve ha commesso su Koopmeiners e per Koopmeiners. Errori che chiamano in causa il Football Director Cristiano Giuntoli e l'allenatore Thiago Motta.

L'OSSESSIONE DI GIUNTOLI - Per Giuntoli, Koopmeiners sembra aver rappresentato una vera e propria ossessione. L'olandese gli era sfuggito ai tempi del Napoli, e durante l'ultima estate ha fatto di tutto per portarlo alla Juventus, svenandosi in una durissima e sanguinosa trattativa con l'Atalanta. I 60 milioni spesi per portare Koop a Torino alla fine dei conti rappresentano un esborso che è andato al di là della previsioni della stessa Juventus e che, al contempo, ha tolto risorse per altre operazioni di mercato e caricato Koopmeiners (Mister 60 milioni) di una responsabilità forse troppo grande per le sue spalle.

L'OSTINAZIONE DI MOTTA - Passando al campo, ci sembra sempre più evidente la difficoltà che Koopmeiners trova nel ruolo che finora gli ha ritagliato Motta. Giocando dietro alla prima punta nel 4-2-3-1, il numero 8 della Juventus si ritrova spesso a dover gestire spalle alla porta i (pochi) palloni che gioca. E' come se la Juventus avesse preso Koopmeiners sperando che facesse il numero di gol di una seconda punta, e non perché si tratta di un grande centrocampista. Il risultato è che Koop non segna e non fa neanche il lavoro di costruzione e di assist che sarebbe proprio della mezzala, il suo ruolo naturale. A Bergamo i tanti gol di Koop erano il risultato del suo lavoro da centrocampista, nel meccanismo perfetto dell'Atalanta di Gasperini.

MARTEDI' LA VERITA' A BERGAMO - Ecco, Bergamo e l'Atalanta: martedì, nel recupero della 20esima giornata di Serie A, la Juventus farà visita al Gewiss Stadium e per Koopmeiners l'accoglienza non sarà delle migliori. Il popolo atalantino non ha perdonato a Koop il modo in cui ha rotto con l'Atalanta, a partire dai certificati medici presentati durante la fase più calda della trattativa con la Juventus. I fischi, martedì sera, saranno sonori. Per Koopmeiners è un punto di svolta: per affondare del tutto, o per rinascere nell'occasione più importante, e più difficile.

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