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Juventus, oggi le memorie difensive sull'inchiesta stipendi: obiettivo eliminare articolo 4 e nuova penalizzazione
TERMINE PER LA DIFESA - Entro oggi, infatti, i legali della Juve dovranno presentare le proprie memorie “esplicative” e di conseguenza difensive. Erano infatti stati concessi 15 giorni alle difese dal momento dell'atto di chiusura indagini e la comunicazione dei possibili deferimenti. Oltre al club hanno ricevuto notifica secondo Tuttosport anche l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vice-presidente Pavel Nedved, l’ex direttore generale Fabio Paratici, l’attuale direttore sportivo Federico Cherubini, il responsabile delle questioni legali Cesare Gabasio, il direttore sportivo della squadra NextGen Giovanni Manna, il responsabilità della gestione organizzativa del settore giovanile Paolo Morganti, l’ex responsabile del settore giovanile e ora del progetto calcio femminile Stefano Braghin.
NIENTE ARTICOLO 4 E PUNTI DI PENALITA' - Il porcuratore Figc Giuseppe Chiné sostiene che nella stagione 2019-2020 e 20-21, la Juventus abbia depositato presso la Lega di Serie A gli accordi delle "manovre stipendi", senza però depositare gli accordi di recupero privati di tre delle quattro mensilità. Di fatto l'accusa è di aver violato “il principio contabile di competenza economica e il principio di par condicio con le altre società di Serie A”. L'obiettivo dei legali è quello di smontare le contestazioni e se sarà difficile arrivare ad una archiviazione diretta, l’intento sarà quello di evitare di andare ad un eventuale processo con l'accusa legata all'articolo 4, quello della lealtà sportiva che prevede anche punti di penalizzazione in classifica, trasformandolo in articolo 31, quello dei reati amministrativi che prevede solo sanzioni economiche.
PATTEGGIAMENTO - Il Procuratore prenderà visione dei documenti e avrà a disposizione 15 giorni per deferire ufficialmente la Juventus e i suoi dirigenti. Il club bianconero, tuttavia, potrebbe anche decidere di tentare la strada del rito alternativo: un accordo pre-deferimento che consentirebbe uno sconto di pena, fino a metà di quella che si avrebbe a processo. Di fatto un patteggiamento pre-processuale. Spetterà a Chiné accettare o meno e poi proporre l’accordo ai giudici.