GIOCARE PER FARNE UNO IN PIU' DEGLI AVVERSARI
I dati dimostrano una grandissima attenzione alla fase difensiva (e qui torniamo a uno dei passaggi delle parole di Motta: "Giocare bene vuole dire anche difendere bene"), con la miglior difesa in assoluto del torneo, e qualche difficoltà di troppo a concludere in porta e, in ultima analisi, a fare gol. E qui dovrebbe inserirsi l'ultima parte del Motta-pensiero: "Dobbiamo avere voglia di attaccare e fare goal".
In estrema sintesi, Motta sta facendo un ottimo lavoro, ma sta ancora cercando un equilibrio ideale per la sua squadra. La strada può essere quella tracciata in Champions League, dove la Juventus ha giocato con più coraggio e in modo più offensivo rispetto al campionato, segnando di più (6 goal in 2 partite, media di 3 a partita) rispetto al campionato (10 goal in 7 partite, media di 1,4 a partita), e subendo di più (in Champions incassati 3 goal in 2 gare, media di 1,5, in campionato 1 in 7, media di 0,14). A Lipsia, anche a causa del fatto di essere andata sotto nel risultato (per la prima e finora unica volta in stagione), la Juventus ha ridotto i calcoli e il fraseggio in orizzontale, e ha verticalizzato il gioco in maniera più frequente e decisa rispetto al consueto. Spinta dalla 'disperazione' (in 10 contro 11 e sotto 2-1), la Juventus ha giocato quella partita per fare un goal in più degli avversari, anche rischiando tanto in difesa. Sarebbe bello vedere la Juventus giocare sempre con quell'impeto garibaldino, e a parità numerica potrebbe farlo anche correndo meno rischi.