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Motta ci faccia vedere una Juventus coraggiosa, che giochi per segnare più degli altri, senza calcoli, come a Lipsia
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La parole di Motta si inseriscono perfettamente nella riflessione che tutti gli osservatori hanno fatto durante questa sosta di campionato, fra l'1-1 con il Cagliari e il match odierno con la Lazio. Il deludente pareggio per 1-1 in casa con il Cagliari, che era arrivato dopo l'esaltante e 'folle' vittoria esterna sul campo del Lipsia per 3-2, aveva infatti lasciato l'amaro in bocca alla Juventus. E aperto una serie di riflessioni sul gioco dei bianconeri, così esaltante in certi momenti di questo avvio di stagione (soprattutto in Champions) e così sparagnino in altri (ad esempio negli 0-0 con Roma e Napoli).
L'ATTACCO PIANGE
In questa prima fase della stagione, la Juventus ha conquistato cinque vittorie (tre in campionato e due in Champions League), quattro pareggi (tutti in campionato) e nessuna sconfitta. Le reti segnate sono state in totale 16 (10 in campionato e 6 in Champions) e quelle subite 4 (una in campionato, su rigore contro il Cagliari, e tre in Champions). Se guardiamo alle statistiche relative alla Serie A, la Juventus eccelle in due categorie: il minor numero di goal presi (uno, su rigore) e il minor numero di parate da parte dei propri portieri (10 in totale in 7 giornate, guida la classifica il Torino con 30). Nelle statistiche offensive, i bianconeri si posizionano a metà classifica: nei goal fatti comandano Inter e Atalanta con 16, con la Juventus ottava a quota 10; nei tiri totali fatti eccelle la Roma con 117, con la Juventus dodicesima a quota 86; e infine nei calci d'angolo a favore guida la Lazio con 49, con la Juventus nona in classifica con 33 corner.
GIOCARE PER FARNE UNO IN PIU' DEGLI AVVERSARI
I dati dimostrano una grandissima attenzione alla fase difensiva (e qui torniamo a uno dei passaggi delle parole di Motta: "Giocare bene vuole dire anche difendere bene"), con la miglior difesa in assoluto del torneo, e qualche difficoltà di troppo a concludere in porta e, in ultima analisi, a fare gol. E qui dovrebbe inserirsi l'ultima parte del Motta-pensiero: "Dobbiamo avere voglia di attaccare e fare goal".
In estrema sintesi, Motta sta facendo un ottimo lavoro, ma sta ancora cercando un equilibrio ideale per la sua squadra. La strada può essere quella tracciata in Champions League, dove la Juventus ha giocato con più coraggio e in modo più offensivo rispetto al campionato, segnando di più (6 goal in 2 partite, media di 3 a partita) rispetto al campionato (10 goal in 7 partite, media di 1,4 a partita), e subendo di più (in Champions incassati 3 goal in 2 gare, media di 1,5, in campionato 1 in 7, media di 0,14). A Lipsia, anche a causa del fatto di essere andata sotto nel risultato (per la prima e finora unica volta in stagione), la Juventus ha ridotto i calcoli e il fraseggio in orizzontale, e ha verticalizzato il gioco in maniera più frequente e decisa rispetto al consueto. Spinta dalla 'disperazione' (in 10 contro 11 e sotto 2-1), la Juventus ha giocato quella partita per fare un goal in più degli avversari, anche rischiando tanto in difesa. Sarebbe bello vedere la Juventus giocare sempre con quell'impeto garibaldino, e a parità numerica potrebbe farlo anche correndo meno rischi.
ALLA RICERCA DEL GOAL
Alla ricerca di un nuovo equilibrio con un baricentro più alto, e di un maggior numero di goal, la Juventus dovrà probabilmente rinunciare comunque a qualcosa in fase difensiva in campionato. E anche la perdita per infortunio di Bremer, il miglior difensore della rosa, porta in questa direzione. Certo, sarà necessaria una maggiore lucidità da parte di Dusan Vlahovic, che il suo comunque l'ha fatto (7 gol in 9 partite ufficiali), e un contributo maggiore da parte di Kenan Yildiz (una sola rete in 9 partite, realizzata in Champions, ancora a secco in campionato), e da parte dei nuovi arrivati. Fra questi, finora, i migliori sono stati un portiere, Michele Di Gregorio, due difensori, Pierre Kalulu e Juan David Cabal, e un esterno d'attacco, Francisco Conceicao (assente per squalifica contro la Lazio). Gli altri, anche a causa di infortuni o difficoltà di adattamento, sono ancora molto al di sotto delle attese: Douglas Luiz su tutti, ma anche Khephren Thuram, Teun Koopmeiners e Nico Gonzalez (con questi ultimi due assenti per infortunio contro la Lazio).
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