
Juventus: i due 'no' pesanti sul mercato e il caso Chiesa come banco di prova
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In queste prime settimane di mercato, Giuntoli e la Juventus hanno dovuto far fronte anche a qualche operazione sfumata, come è normale che sia, e a qualche situazione interna che si sta trascinando un po' troppo a lungo, con tutti i rischi del caso. Per Giuntoli, che i tifosi della Juve stanno iniziando a osservare all'opera nel suo primo vero mercato bianconero, si tratta di un'altra occasione per dimostrare la sua abilità: in questo caso nel saper incassare i colpi ricevuti e passare al contrattacco, trovando soluzione alternative.
Ma vediamo, nel dettaglio, le tre situazione problematiche affrontate dalla Juventus in questo periodo.

DI LORENZO - Prima e durante gli Europei, Giovanni Di Lorenzo aveva di fatto salutato il Napoli e si era messo sul mercato, attraverso le parole del suo procuratore. E la Juventus era sicuramente in pole position fra le possibili destinazioni del difensore classe 1993, in scadenza di contratto con il club partenopeo nel 2028. Poi il lavoro di cesello di Aurelio De Laurentiis e, soprattutto, di Antonio Conte, ha fatto rientrare il caso, fino alla recente comunicazione di Di Lorenzo, che si lega di nuovo al suo Napoli. Per Giuntoli, che aveva portato Di Lorenzo al Napoli dall'Empoli, si è trattato di un colpo accarezzato e poi sfumato.
Come alternative nel ruolo di esterno destro basso per la Juve i nomi sono quelli dei portoghesi Joao Cancelo e Tiago Santos, e del turco Ferdi Kadioglu.

CALAFIORI - Qui il rimpianto della Juventus è quello di non aver affondato il colpo prima degli Europei, quando, avendo in mano un accordo con Riccardo Calafiori, fortemente voluto da Thiago Motta, non si è andati oltre l'offerta di 27 milioni al Bologna. Un'offerta di 30 milioni forse avrebbe fatto vacillare i felsinei prima del tempo, ma la dirigenza rossoblù, già scottata per il passaggio di Motta alla Juve, ha fatto muro, rifiutando l'inserimento di eventuali contropartite tecniche (Kean) e prevedendo, a ragione, che un buon Europeo avrebbe fatto lievitare il prezzo del difensore centrale, classe 2002 e in scadenza di contratto nel 2027. Come poi è effettivamente avvenuto, con il risultato dell'ormai imminente trasferimento di Calafiori all'Arsenal per 53 milioni.
Come alternative al ruolo di difensore centrale per la Juve i nomi sono quelli del francese Jean-Clair Todibo e del polacco Jakub Kiwior.

CHIESA - La situazione interna potenzialmente più complicata per la Juventus risponde al nome di Federico Chiesa, classe 1997 e in scadenza di contratto nel 2025. L'esterno d'attacco per ora non ha ancora deciso il suo futuro e non ha mostrato aperture rilevanti alle offerte che finora gli sono pervenute, in primis quella della Roma, sognando un futuro in un top club europeo (Bayern Monaco, Manchester United). Intanto la scadenza del contratto si avvicina, con il rischio, per la Juventus, di dover tenere Chiesa per un altro anno (probabilmente ai margini, visto che non rientra nei piani di Motta), per poi vederlo partire a zero fra dodici mesi. In ogni caso, da qui al 30 agosto Giuntoli ha ancora tempo per far volgere la situazione a favore della Juventus, assecondando le aspirazioni del giocatore e quelle del club, che ha individuato nell'inglese Jadon Sancho il sostituto ideale.