Juventus, l'ultima notte di Llorente
MONTAGNE RUSSE - Davvero in saliscendi la parabola di Llorente alla Juventus. Nell'estate del 2012 annuncia di non voler rinnovare il contratto in scadenza con l'Athletic Bilbao, che per questo lo relega ai margini della squadra, per poi firmare, a gennaio 2013, il pre-accordo con la Juve. Nella stagione 2013-14 le prime settimane a Torino sono difficilissime, perché Antonio Conte all'inizio proprio non lo vede. Ma poi il classse 1985 di Pamplona si sblocca e non si ferma più: al termine della stagione che regala alla Juve lo Scudetto dei record a quota 102 punti, Llorente colleziona 45 presenze e 18 gol, spesso pesanti. L'annata che si sta concludendo invece ha visto un Llorente in chiaroscuro: spesso in panchina, non sempre all'altezza quando chiamato a giocare da titolare, a volte in difficoltà negli schemi di Allegri (meno cross dalle fasce rispetto all'era Conte). In avvio, Llorente fa da chioccia a Morata, in seguito subisce in modo forse un po' troppo passivo la concorrenza e l'esplosione dell'ex Real Madrid, con il quale comunque il rapporto è buonissimo.
L'ULTIMO SIGILLO PRIMA DELL'ADDIO - Ad oggi, sono 8 in 42 partite i gol di Llorente in questa stagione: la finale di Coppa Italia è la grande occasione, probabilmente l'ultima da titolare in una partita che conta, per aggiornare il tabellino e lasciare il segno. E poi? Poi sarà addio, quasi sicuramente. Le offerte dalla Premier (Tottenham e Liverpool) e dalla Liga (Siviglia, ma lo stesso Barça ci ha fatto un pensierino) non mancano. Sarà un affare per tutti: il navarro andrà a giocare di più, la Juve, che lo ha ingaggiato a parametro zero due anni fa, farà una discreta plusvalenza (il valore del cartellino si aggira sui 10 milioni di euro).
Let's go to Rome! A por la Copa! Voglia di vincere! #FinoAllaFine #ForzaJuve #versolafinalecoppaitalia #TimCup #Vamos pic.twitter.com/MYLAhAkS0a
— fernando llorente (@llorentefer19) 19 Maggio 2015
Gianluca Minchiotti
@Gianlumin