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    Juventus, i giorni del sorpasso all'Inter: Yildiz e attacco più forte, così Allegri può credere allo scudetto

    Juventus, i giorni del sorpasso all'Inter: Yildiz e attacco più forte, così Allegri può credere allo scudetto

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Nessuno può sapere se questo sarà l’anno della Juventus. Nell’attesa, però, questa può essere la sua settimana. Incominciata insolitamente di martedì, con il netto 3-0 contro il Sassuolo, potrebbe concludersi in bellezza domenica sera con un’altra vittoria a Lecce, che garantirebbe ai bianconeri il sorpasso in classifica all’Inter, fermata dalla trasferta in Arabia per la Supercoppa italiana. In questo caso, per la prima volta dall’inizio del campionato, la squadra di Inzaghi, con o senza un altro successo a Riad, al rientro in Italia sarebbe poi costretta a inseguire quella di Allegri. Nulla sarebbe compromesso in assoluto, ma tutto sarebbe clamorosamente riaperto nella lotta per lo scudetto e a quel punto tornerebbe d’attualità il legittimo discorso sul vantaggio della Juventus libera da impegni di Champions, al contrario dell’Inter appunto. Il vero vantaggio dei bianconeri, però, è un altro dopo metà campionato. Rispetto ai discorsi e ai pronostici dell’estate, ci sono infatti tre nuovi motivi che possono favorire la corsa della Juventus verso lo scudetto.

    Il primo è legato al fatto che secondo i giudizi, pressoché unanimi, degli addetti ai lavori l’Inter è più forte, per cui la pressione di dover vincere è tutta nelle teste e nelle gambe dei nerazzurri. Ciò significa che, per opposte ragioni, la Juventus non ha nulla da perdere e va in campo più leggera, sapendo che sta già andando oltre le più ottimistiche previsioni, come puntualmente fa notare Allegri. A maggior ragione, se davvero Danilo e compagni arriveranno allo scontro diretto del 4 febbraio a San Siro con un punto di vantaggio, sarà l’Inter ad avere l’obbligo di vincere per tornare al comando, a prescindere dai suoi impegni in Europa.

    Il secondo motivo è più strettamente tecnico e riguarda l’organico delle due squadre, perché è vero che in generale Inzaghi può disporre di maggiori alternative rispetto ad Allegri, che tra l’altro ha perso in partenza Pogba e Fagioli. Basti pensare a Frattesi, titolare in nazionale, ma semplice riserva di Barella in mezzo al campo, oppure all’olandese De Vrij altro nazionale declassato ad alternativa di Acerbi, in un reparto in cui persino il campione del mondo francese Pavard fatica a trovare spazio. La vera differenza, però, è in attacco, perché in questo settore è messa meglio la Juventus. Dopo avere ritrovato il miglior Vlahovic al fianco di Chiesa, Allegri può disporre di Milik che, al di là della tripletta in coppa Italia contro il Frosinone, in campionato ha già segnato il doppio dei gol (2) di Arnautovic e Sanchez messi insieme. Una disparità di rendimento evidente che alla distanza potrebbe rivelarsi decisiva.

    Il terzo motivo è rappresentato dall’esplosione di Yildiz, il gioiellino turco che il 4 maggio compirà 19 anni, grandissimo colpo di mercato della società bianconera e autentico jolly in più per i bianconeri. Nessuno all’inizio della stagione poteva immaginare che avrebbe avuto tanto spazio e soprattutto che si sarebbe ritagliato in fretta un ruolo così importante da semi-titolare. Bravissimo Allegri a lanciarlo al momento giusto, perché oggi Yildiz è più che mai il simbolo della nuova Juventus, capace di sorprendere tutti senza aspettare chissà quali colpi dal cosiddetto mercato di riparazione. Il tempo dirà, ma intanto mezzo campionato ha già detto che la Juventus è l’unica in grado di negare la seconda stella all’Inter. E se ci riuscisse, sfruttando i tre motivi di cui abbiamo parlato, non sarebbe più una sorpresa. A costo di vincere lo scudetto mantenendo soltanto un punto in più dei rivali, per festeggiare il “corto muso” più beffardo di Allegri.

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