Prigionieri del 3-5-2: ne resterà solo uno
ALLEGRI NELLA PRIGIONE DORATA DI CONTE, MA NE USCIRA' - Allegri ha ereditato da Antonio Conte una Juventus che in Italia ha stravinto per tre anni, con un 3-5-2 ritagliato alla perfezione sui giocatori a disposizione, in particolare i difensori. Il tecnico livornese vorrebbe cambiare, soprattutto in chiave Champions League, dove le difese a quattro la fanno da padrone da almeno un decennio. Ma il passaggio al 4-3-1-2 o al 4-3-3 è più complicato del previsto. Anche perchè i giocatori, salvo pochissime eccezioni, sono gli stessi sui quali è ancora cucito l'abito disegnato da Conte. Qualche accorgimento Allegri l'ha portato: se in fase di non possesso lo schieramento è ancora quello mandato a memoria negli anni precedenti, in fase di possesso invece, soprattutto nell'avvio dell'azione dalla difesa, il giro palla è quello tipico delle difese a quattro. E sono stati aboliti i lanci di Bonucci. Non basta però, è troppo poco: passare definitivamente a un altro modulo non sarà facile, anche se c'è la sensazione che prima o poi Allegri ci arriverà. Le sue squadre hanno sempre giocato in un altro modo. E anche la sua Juventus lo farà: la volontà di cambiare del tecnico, alla fine, sarà determinante.
MAZZARRI LA PRIGIONE SE L'E' COSTRUITA DA SOLO - Come determinante sarà la volontà di Mazzarri nel mantenere il suo 3-5-2. Qui il caso è completamente diverso: in casa Inter c'è infatti un tecnico che nella sua carriera ha adottato quasi sempre questo modulo, un credo tattico che il mister di San Vincenzo ha portato anche a Milano e che ha la ferma intenzione di continuare a utilizzare. E questo nonostante alcuni indizi (primo fra tutti, lo spaesato Vidic) dicano che potrebbero essere prese in considerazione anche altre strade, prima che sia troppo tardi. Ma uscire dalla propria storia e dalle proprie convinzioni è impresa forse improba per Mazzarri. Il 3-5-2, a differenza di Allegri, è il suo vestito. E alla fine Mazzarri resterà il solo a farlo indossare alla sua squadra.