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  • Juventus, Cabal: "Un sogno essere qui. Cuadrado mi ha detto che non c'è altro club come questo"

    Juventus, Cabal: "Un sogno essere qui. Cuadrado mi ha detto che non c'è altro club come questo"

    • Redazione CM
    Si presenta alla Juventus e ai suoi tifosi Juan David Cabal. Arrivato dal Verona, il difensore è pronto a fare il salto di qualità in bianconero per affermarsi come un pilastro della squadra di Motta. Undici i milioni, pagabili in tre esercizi, più i premi il compenso che andrà all'Hellas per il cartellino. Queste le sue parole.

    PRIMI GIORNI - "Sono contentissimo di essere arrivato in questa squadra. Per me è davvero un sogno poter essere arrivato in una delle squadre più grandi in Italia e nel mondo. Ho lavorato tanto in questa settimana per poter riuscire a realizzare il mio sogno, non è solo arrivare alla Juve e fermarmi un anno, ma diventare un giocatore importante come Chiellini, Bonucci, Cannavaro. Voglio diventare un giocatore davvero importante".

    VOGLIO PORTARE TUTTO - "Tutto il mio talento, ciò che sono come persona, dove provo a fare il meglio, in campo e fuori. Il meglio. Tutto quello che posso. Qualsiasi cosa voglia il mister. Cercherò di migliorare su tutti i fronti"

    DESCRIZIONE - "Se dovessi usare una sola parola sarebbe resilienza. Ho lottato davvero tanto per questo mio sogno. E in molti hanno visto che avevo già la maglia della Juve sin da piccolo e ho sempre inseguito il sogno della Juve. Quando sono arrivato in Italia ero più vicino e grazie al cielo sono arrivato qua. Ho diversi riferimenti: Cristiano, Alex Sandro, Cuadrado. Vari giocatori che sono passati, voglio fare la storia della Juve. Sono passati ma loro sono rimasti nella storia".

    DECISIONE - "Una decisione legata molto al mio sogno, non solo il mio ma anche quello della mia famiglia, della mia società. Non volevo andare nell'altra società e non voglio parlare dell'altra società, che pure era grande. Il mio obiettivo era arrivare qui". 

    CUADRADO - "Sono diversi i giocatori che mi hanno ispirato. Ho avuto la fortuna di vederli potere giocare. Ho giocato e condiviso il campo con molti di loro. Ne conosco diversi che sono grandi anche fuori dal campo e mi hanno aiutato a crescere. Come Zapata. L'ho incontrato e mi ha aiutato molto. Ho parlato con Cuadrado. Ci siamo scambiati qualche parola. Mi ha detto che era la decisione giusta, che non c'era altra squadra come questa".

    LAVORO - "Mi ha detto di godermela innanzitutto, di continuare a essere me stesso, di cercare di diventare un giocatore migliore. Il talento a volte non è sufficiente. Serve lavorare ogni giorno e c'è sempre da migliorare. E lui è una persona corretta, sempre bravo come calciatore e so che mi aiuterà a imparare molte cose su di me".

    RUOLO - "Tra i giocatori che ammiravo da più giovane, Marcelo. Il laterale sinistro del Brasile. Ne conosco molti altri. Ne ho visti tanti nel tempo. Ho raccolto informazioni su di loro. E' fondamentale guardare i giocatori bravi, cosa fanno e cercare di ripetere. Thiago? Mi ha sorpreso la fiducia che ti dà, poterti aprire, ho sentito la fiducia in queste partite e penso che continuerò a sentirla e voglio dimostrare". 

    CREDERCI - "Forse ce l'avevo già a Verona, penso sia importante credere in te stesso. Se non ci credi tu, come fanno a crederci gli altri? Devi avere la fiducia che tutto andrà bene. Non è stato facile questo percorso. Mi sono abituato a questo nuovo calcio, al campionato italiano, ora lo conosco bene e posso mettere in campo il mio talento"

    EMOZIONI - "Mi sento ancora un po' stranito quando entro nello spogliatoio. Dico ancora: wow, sono ancora qua con i grandi giocatori. Sono ancora molto sorpreso e molto felice di quello che sto scoprendo. Di come mi hanno accolto. Dai tifosi. Dalla società, dallo staff, da tutti. Voglio restituire tanto, tutto quello che ho ricevuto".

    ARRIVARE ALLA JUVE"Essere arrivato alla Juve è la cosa più bella successa nella mia carriera. Non ho neanche le parole adatte, non so come esprimere se non con 'wow, sono qui davvero!'. Non riesco a smettere di piangere a volte, e non riuscivo quando me l'hanno confermato. Volevo solo fare la valigia e partire, venire qui il prima possibile. Gioia non solo mia, ma della mia famiglia. Di tutte le persone che mi hanno accompagnato con energia positiva affinché crescessi. Mi riempie il cuore. E voglio restituire tutto questo". 

    LEADER - "Nello spogliatoio penso che si sappia chi sia il leader e il capitano. Ma tutti siamo leader, andiamo tutti verso l'obiettivo. Non credo occorra intrufolarmi, si guadagnano queste cose lavorando quotidianamente per questo. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo e siamo tutti leader allo stesso modo".
     

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