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    Juventus, Allegri sta sbagliando tutto: anche con la Lazio la sconfitta è sua, così la Champions è davvero a rischio

    Juventus, Allegri sta sbagliando tutto: anche con la Lazio la sconfitta è sua, così la Champions è davvero a rischio

    • Redazione CM
    Non c'è da niente da capire. Lo aveva detto chiaramente con tono polemico Max Allegri dopo la partita con il Genoa. E in effetti sembra esserci sempre meno da capire riguardo le sue scelte. Perché è vero che la Juve ha perso all'ultimo respiro contro la Lazio e che i bianconeri, tanto per cambiare, si trovavano in piena emergenza. Ma è altrettanto vero che pure uno 0-0 avrebbe spostato poco o nulla sul giudizio di una gestione che sembra ormai alla deriva, almeno da un punto di vista tecnico-tattico-motivazionale: mica poco. La Juve che fino a due mesi fa sognava lo scudetto ora viaggia a un ritmo retrocessione reale, tenuto con un calendario persino a favore e che ora si fa ulteriormente in salita: la quota Champions discussa da Allegri è distante 11 punti, quelli che continuando così i bianconeri sono tutt'altro che certi di fare, ammesso e non concesso che possano bastare. Considerando come lo stesso Allegri stia sbagliando praticamente tutto, almeno dalla partita con l'Empoli in poi: parlava di equilibri delicati, sembra forse averli fatti saltare per aria lui forzando la panchina per un Kenan Yildiz in rampa di lancio per dare spazio ad Arek Milik che poi per sua sfortuna si è trasformato nella mossa decisiva al contrario con quell'espulsione dopo un quarto d'ora. E da lì, la Juve si è persa in mille pezzi.

    CON LA LAZIO – Non è necessario riavvolgere il nastro troppo oltre per ribadire la confusione di Allegri. Che in una partita così decisiva propone un 4-3-3 quasi mai visto dal primo minuto per quanto poi a fine gara racconti (ovviamente) il contrario. Rispolverando Mattia De Sciglio dopo quasi un anno di inattività, per poi lasciarlo negli spogliatoi all'intervallo. Così come successo con Fabio Miretti, preferito a Weston McKennie in maniera difficilmente spiegabile. Eppure al 45' una Juve di puro contenimento era ancora in corsa. Ma col ritorno al 3-5-2 e senza attaccanti puri in panchina, la vera allegrata al contrario è stata quella di togliere Chiesa più o meno dopo un'ora di gioco: una bella iniezione di sfiducia alla squadra, richiamata ad arroccarsi senza alcun punto di riferimento là davanti. E quando Kean, titolare per assenza di alternative e senza i novanta minuti nelle gambe, è stato richiamato in panchina la Juve si è ritrovata con Yildiz falso nove e Sekulov in appoggio con licenza di chiudere tutto sulla sinistra: fuori posto sotto quasi ogni punto di vista, il macedone è finito per perdersi pure Marusic diventando la punta dell'iceberg degli errori della Juve. Che però sempre di più sembrano avere in Allegri il responsabile, così come era l'artefice della corsa scudetto fino a gennaio. Difficile parlare di futuro, contratto o non contratto, Max sembra al capolinea o forse dovrebbe capire questo alla Continassa: Andrea Agnelli diceva che bisogna cambiare prima di essere costretti a farlo, forse questa soglia è già stata superata.

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